Maria Lvova-Belova, commissaria russa per l’infanzia, accusata di crimini di guerra

Veronica Robinson

Ottobre 22, 2025

Maria Lvova-Belova, Commissaria russa per i diritti dellโ€™infanzia, รจ al centro di un’inchiesta della Corte penale internazionale per il presunto rapimento di bambini ucraini. Durante un’intervista recente, andata in onda nel talk show russo โ€œSmotri i Dumaiโ€ il 15 marzo 2025, ha fornito dettagli sul caso di un ragazzo di quindici anni, Filip, originario di Mariupol, cittร  devastata e occupata dalla Russia all’inizio del conflitto.

Dettagli dell’intervista

Nel corso della trasmissione, Lvova-Belova ha dichiarato di aver โ€œaccoltoโ€ e adottato Filip, evidenziando che il ragazzo inizialmente non desiderava trasferirsi in Russia e mostrava un forte disprezzo nei confronti di Mosca. Secondo le sue affermazioni, l’ostilitร  di Filip sarebbe stata influenzata dalla propaganda anti-russa presente nelle scuole di Mariupol, suggerendo che questo fosse un ostacolo da superare per la sua โ€œrieducazioneโ€.

Mandati di arresto

La Corte penale internazionale ha emesso, nel marzo 2023, mandati di arresto per Lvova-Belova e per il presidente russo Vladimir Putin, accusandoli di deportazione e trasferimento illegale di bambini dalle aree occupate dellโ€™Ucraina verso la Russia. Il Cremlino ha categoricamente negato tali accuse, definendole infondate e politicamente motivate.

Figura controversa

Lvova-Belova รจ diventata una figura controversa, essendo la seconda donna nella storia a ricevere un mandato di arresto dalla CPI per crimini di guerra legati al trasferimento forzato di civili durante un conflitto armato. Durante l’intervista, ha affermato di aver preso in carico circa 20.000 bambini, un numero che ha suscitato preoccupazioni a livello internazionale.

Situazione dei bambini ucraini

Secondo il database ufficiale ucraino โ€œChildren of Warโ€, รจ emerso che almeno 19.500 bambini ucraini sono stati rapiti dalla Russia dall’inizio dell’invasione, con circa 1.200 di loro riportati a casa. Questa situazione ha sollevato interrogativi sulla protezione dei diritti dei minori e sulla legalitร  delle azioni intraprese dalle autoritร  russe.

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