Nel 2025, l’analisi della rete delle cure di emergenza in Italia ha evidenziato significativi miglioramenti nella capacità di risposta, in particolare per quanto riguarda le situazioni critiche come infarti, ictus e traumi. Nonostante le persistenti disparità tra le diverse Regioni e tra aree interne e centri urbani, il numero di Regioni che raggiungono standard di eccellenza è in crescita. La Campania si distingue in modo particolare, emergendo come leader nelle classifiche nazionali. Questi dati provengono dalla ‘Quarta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Tempo-dipendenti’, condotta dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).
Analisi delle reti tempo-dipendenti
Il report di Agenas esamina le performance di quattro reti considerate ‘tempo-dipendenti’: Rete Cardiologica, Rete dell’Ictus, Rete del Trauma e Rete dell’Emergenza-Urgenza. Per quanto riguarda la Rete Cardiologica, le Regioni che ottengono il punteggio massimo di 1, su una scala da 0 a 1, sono Campania, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. Dall’altra parte della classifica, Abruzzo e Calabria si posizionano con un punteggio di 0,63, mostrando una necessità di miglioramenti significativi.
Prestazioni nella rete dell’ictus e del trauma
Nella Rete dell’Ictus, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche e Veneto si sono distinte ottenendo punteggi massimi. La Sardegna, invece, si colloca in fondo alla classifica con un punteggio di 0,27. Per quanto riguarda la Rete del Trauma, Campania e Marche si trovano al vertice, mentre Emilia-Romagna e Sardegna chiudono la classifica con un punteggio di 0,31. Per la Rete dell’Emergenza-Urgenza, Campania, Liguria e Marche si affermano come le migliori, mentre la Basilicata occupa l’ultima posizione.
Indicatori di prestazione specifici
L’indagine offre anche indicatori dettagliati sulle singole prestazioni. Ad esempio, nel caso degli infarti, è consigliabile eseguire un’angioplastica entro 90 minuti dall’evento. In Italia, questa procedura viene realizzata nel 56,1% dei casi, con notevoli differenze tra le varie Regioni. Il Veneto si distingue con il 68,9% di infarti trattati entro il limite di tempo, mentre la Sardegna si attesta al 42,3%.
Le differenze nel trattamento dell’ictus ischemico sono altrettanto marcate. In Veneto, la trombolisi, fondamentale per sciogliere il coagulo, viene effettuata nel 21,2% dei casi, mentre in Molise il tasso scende al 5,53%. Per quanto riguarda l’ictus emorragico, l’intervento chirurgico per fermare l’emorragia viene eseguito entro 48 ore nel 100% dei casi in Basilicata, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta, e nel 60% dei casi in Molise. Questi dati evidenziano l’importanza di migliorare ulteriormente le tempistiche e le procedure nelle diverse Regioni italiane.
