Rafforzamento della rete delle cure salvavita: successo in Campania

Veronica Robinson

Ottobre 22, 2025

Nel 2025, l’analisi della rete delle cure di emergenza in Italia ha evidenziato significativi miglioramenti nella capacità di risposta, in particolare per quanto riguarda le situazioni critiche come infarti, ictus e traumi. Nonostante le persistenti disparità tra le diverse Regioni e tra aree interne e centri urbani, il numero di Regioni che raggiungono standard di eccellenza è in crescita. La Campania si distingue in modo particolare, emergendo come leader nelle classifiche nazionali. Questi dati provengono dalla ‘Quarta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Tempo-dipendenti’, condotta dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).

Analisi delle reti tempo-dipendenti

Il report di Agenas esamina le performance di quattro reti considerate ‘tempo-dipendenti’: Rete Cardiologica, Rete dell’Ictus, Rete del Trauma e Rete dell’Emergenza-Urgenza. Per quanto riguarda la Rete Cardiologica, le Regioni che ottengono il punteggio massimo di 1, su una scala da 0 a 1, sono Campania, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. Dall’altra parte della classifica, Abruzzo e Calabria si posizionano con un punteggio di 0,63, mostrando una necessità di miglioramenti significativi.

Prestazioni nella rete dell’ictus e del trauma

Nella Rete dell’Ictus, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche e Veneto si sono distinte ottenendo punteggi massimi. La Sardegna, invece, si colloca in fondo alla classifica con un punteggio di 0,27. Per quanto riguarda la Rete del Trauma, Campania e Marche si trovano al vertice, mentre Emilia-Romagna e Sardegna chiudono la classifica con un punteggio di 0,31. Per la Rete dell’Emergenza-Urgenza, Campania, Liguria e Marche si affermano come le migliori, mentre la Basilicata occupa l’ultima posizione.

Indicatori di prestazione specifici

L’indagine offre anche indicatori dettagliati sulle singole prestazioni. Ad esempio, nel caso degli infarti, è consigliabile eseguire un’angioplastica entro 90 minuti dall’evento. In Italia, questa procedura viene realizzata nel 56,1% dei casi, con notevoli differenze tra le varie Regioni. Il Veneto si distingue con il 68,9% di infarti trattati entro il limite di tempo, mentre la Sardegna si attesta al 42,3%.

Le differenze nel trattamento dell’ictus ischemico sono altrettanto marcate. In Veneto, la trombolisi, fondamentale per sciogliere il coagulo, viene effettuata nel 21,2% dei casi, mentre in Molise il tasso scende al 5,53%. Per quanto riguarda l’ictus emorragico, l’intervento chirurgico per fermare l’emorragia viene eseguito entro 48 ore nel 100% dei casi in Basilicata, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta, e nel 60% dei casi in Molise. Questi dati evidenziano l’importanza di migliorare ulteriormente le tempistiche e le procedure nelle diverse Regioni italiane.

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