Valeria Golino festeggia 60 anni: un tributo alla sua carriera nel cinema italiano

Veronica Robinson

Ottobre 22, 2025

Il 22 ottobre 2025 segna un traguardo importante per Valeria Golino, che compie 60 anni. L’attrice e regista è stata recentemente tra le figure di spicco della Festa del Cinema di Roma, presentando il suo ultimo lavoro, “Breve storia d’amore”, opera prima della regista Ludovica Rampoldi. La carriera di Golino, iniziata nei primi anni ’80, è caratterizzata da una straordinaria versatilità e da una continua ricerca di ruoli significativi.

Le origini e l’inizio della carriera

Nata a Napoli nel 1965 e cresciuta tra la sua città natale e Atene, Valeria Golino inizia la sua carriera come modella nella capitale greca. La sua vita cambia radicalmente quando la regista Lina Wertmuller la sceglie per il suo debutto cinematografico nel 1983 con il film “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada”. Questa opportunità la catapulta nel mondo del cinema, dove si distingue per il suo talento e la sua presenza scenica.

Dopo il debutto, Golino recita in “Sotto…sotto… strapazzato da anomala passione” e in “Figlio mio infinitamente caro”, continuando a lavorare con Wertmuller. Nel 1985, il regista Peter Del Monte la dirige in “Piccoli fuochi”, consolidando la sua reputazione. La giovane attrice inizia a farsi notare anche a livello internazionale, collaborando con registi di fama come Francesco Maselli in “Storia d’amore”, un ruolo che le consente di vincere il premio come migliore attrice al Festival del Cinema di Venezia.

Il successo a Hollywood e il ritorno in Italia

Nel 1988, Valeria Golino ottiene un ruolo significativo nel film “Rain man – L’uomo della pioggia” di Barry Levinson, che la porta alla ribalta internazionale. Nello stesso anno, recita in “Big Top Pee-wee – La mia vita picchiatella”, dove incontra l’attore Benicio del Toro, con il quale inizia una relazione. La sua carriera si espande negli Stati Uniti, dove partecipa a progetti come “Lupo solitario” di Sean Penn e nel comico “Hot shots!” di Jim Abrahams nel 1991.

Dopo un periodo di grande successo a Hollywood, Golino torna in Italia nel 1992, lavorando nuovamente con registi italiani come Gabriele Salvatores in “Puerto Escondido” e girando il sequel di “Hot Shots!”. Negli anni ’90, alterna progetti americani, come “Via da Las Vegas” di Mike Figgis, a film italiani come “Le acrobate” di Silvio Soldini.

Il ritorno al cinema italiano e i successi recenti

Dopo aver trascorso un lungo periodo in California, nel 2000 Valeria Golino decide di dedicarsi principalmente al cinema italiano. La sua carriera prende una nuova direzione con il film “Respiro” di Emanuele Crialese, che le consente di ricevere numerosi riconoscimenti. Nel 2005, sul set di “Texas” di Fausto Paravidino, incontra il collega Riccardo Scamarcio, con cui inizia una relazione.

Negli anni successivi, Golino continua a lavorare con registi italiani, partecipando a film come “La guerra di Mario” di Antonio Capuano e “Giulia non esce la sera” di Giuseppe Piccioni. Nel 2013, presenta il suo primo film da regista, “Miele”, al Festival del Cinema di Cannes, affrontando temi delicati come l’eutanasia. Nel 2024, dirige la miniserie “L’arte della gioia”, un adattamento dell’omonimo romanzo di Goliarda Sapienza, con la partecipazione di Tecla Insolia e Valeria Bruni Tedeschi.

Nel corso della sua carriera, Valeria Golino ha ricevuto numerosi premi, tra cui tre David di Donatello, quattro Nastri d’argento, quattro Globi d’oro e tre Ciak d’oro. È stata premiata due volte con la Coppa Volpi per la migliore attrice, nel 1986 per “Storia d’amore” e nel 2015 per “Per amor vostro”, dimostrando così il suo straordinario talento e la sua continua evoluzione nel panorama cinematografico.

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