Il virologo Roberto Burioni, noto per il suo impegno nella lotta contro le fake news riguardanti i vaccini, ha comunicato la sua decisione di interrompere l’attività di divulgazione sui social media. Questo annuncio rappresenta una svolta significativa nella sua carriera professionale. Burioni, che ha sempre sostenuto la validità della medicina basata sull’evidenza, ha condiviso la sua scelta attraverso un post su Facebook, dove ha spiegato le motivazioni alla base di questa decisione. La sua avventura sui social è iniziata dieci anni fa, quando si trovava a La Jolla, negli Stati Uniti, per insegnare insieme alla sua famiglia. Da quel momento, ha dedicato gran parte della sua vita alla comunicazione scientifica, un impegno che ora avverte giunto al termine.
Motivazioni dell’addio
Nel suo messaggio, Burioni ha delineato tre motivazioni principali che lo hanno spinto a prendere questa decisione. La prima riguarda l’uso gratuito dei suoi contenuti da parte delle piattaforme di intelligenza artificiale, un fenomeno che non esisteva dieci anni fa. “Sono disposto a dedicare il mio tempo e le mie competenze per informare i cittadini, ma non per arricchire ulteriormente chi è già molto ricco”, ha dichiarato.
La seconda motivazione si riferisce alla percezione che i social media gestiscano i suoi post in modo diseguale. Burioni ha notato che alcuni dei suoi contenuti raggiungono un’ampia diffusione, mentre altri vengono ignorati. Questa situazione lo ha portato a concludere che i proprietari delle piattaforme social seguono un’agenda poco chiara, complicando la sua attività di divulgazione.
Infine, la terza ragione, la più pesante, è il malessere causato dagli insulti e dalle minacce ricevute nel corso degli anni. “Dopo dieci anni, sono stanco di essere usato come un punching ball”, ha affermato. Burioni ha messo in evidenza come le offese non solo lo colpiscano personalmente, ma abbiano anche un impatto sulla sua famiglia e sui suoi studenti. Ha espresso la sua frustrazione per il fatto che i media spesso sfruttano queste polemiche per aumentare le vendite e l’audience, mentre lui deve affrontare le conseguenze in silenzio.
Il trasferimento su Substack
Burioni ha annunciato che la sua attività di divulgazione si sposterà su Substack, una piattaforma che gli consentirà di gestire meglio il suo lavoro. “Su Substack, tutti questi problemi saranno risolti”, ha affermato. L’accesso ai suoi contenuti sarà a pagamento, il che implica che chi desidera interagire con i suoi scritti dovrà fornire i dati della propria carta di credito. Burioni ha assicurato che la quota mensile sarà contenuta, stimando un costo inferiore ai due euro.
Questa nuova iniziativa non ha come obiettivo il profitto, ma piuttosto quello di filtrare chi è realmente interessato ai suoi contenuti. “La mia pagina Facebook diventerà una vetrina per informare i lettori sui nuovi articoli pubblicati su Substack”, ha spiegato. Burioni ha anche anticipato che, per evitare problemi con Facebook, i suoi post potrebbero non avere la stessa visibilità di prima. Si è dato un periodo di sei mesi per valutare il successo di questa nuova avventura, con l’intenzione di chiudere l’attività su Substack se non raggiungerà un numero minimo di abbonati.
In aggiunta, Burioni ha confermato la sua continua presenza nei media tradizionali, con apparizioni a programmi televisivi come “Che Tempo Che Fa” e articoli su “La Repubblica”. Ha anche in programma di pubblicare un nuovo libro. Ha espresso gratitudine verso i lettori per il supporto ricevuto nel corso degli anni, sottolineando che non ha mai accettato compensi da interessi esterni nel settore sanitario, mantenendo così la sua integrità professionale.
