Piazze storiche, calli affascinanti, canali suggestivi e maestosi palazzi: Venezia, simbolo di bellezza e cultura, si trova ora in una situazione critica. La sua laguna, una delle aree costiere più vulnerabili d’Italia, è minacciata da una serie di fattori ambientali. Secondo recenti previsioni, entro il 2050, circa il 20% delle spiagge italiane potrebbe essere sommerso, un dato che potrebbe raddoppiare entro la fine del secolo. Questo fenomeno costringerà circa 800mila residenti a cercare nuove abitazioni.
Situazione allarmante
Il quadro allarmante emerge dal rapporto della Società Geografica Italiana intitolato “Paesaggi sommersi”. Questo documento analizza l’innalzamento del livello del mare, i rischi di inondazioni, l’erosione costiera e la crescente pressione demografica e urbanistica. Entro il 2100, diverse aree potrebbero trovarsi al di sotto del livello del mare.
Aree a rischio
Le zone maggiormente a rischio includono l’Alto Adriatico, la costa del Gargano e vari tratti del Tirreno, in particolare tra Toscana e Campania, nonché le aree di Cagliari e Oristano. Le conseguenze di queste minacce potrebbero essere devastanti, con la metà delle infrastrutture portuali e oltre il 10% delle superfici agricole a rischio, insieme a vaste zone umide e “anfibie” come il Delta del Po e la Laguna di Venezia.
Vulnerabilità e soluzioni
Il rapporto mette in evidenza anche la vulnerabilità dei litorali, sempre più soggetti a erosione e danneggiati da un turismo incontrollato che contribuisce al degrado dell’ambiente. Nonostante questo quadro preoccupante, il rapporto evita toni catastrofici e propone soluzioni pratiche per affrontare la crisi. Tra le raccomandazioni si evidenziano strategie come la ri-naturalizzazione delle rive e l’implementazione di piani di gestione adeguati per le aree protette. Queste misure sono considerate essenziali per mitigare i rischi e proteggere le coste italiane, garantendo un futuro più sostenibile per Venezia e le sue bellezze naturali.
