Valastro esprime orrore e sconforto per la morte dei volontari della Croce Rossa in Sudan

Rosita Ponti

Ottobre 29, 2025

AgenPress. Un nuovo attacco ha colpito gli operatori umanitari del Movimento, provocando la morte di cinque Volontari della Mezzaluna Rossa Sudanese (SRC) impegnati nella distribuzione di aiuti alimentari. Questo tragico evento ha suscitato orrore e indignazione, come evidenziato dalle parole di Rosario Valastro, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana.

Il drammatico episodio si è verificato il 27 ottobre 2025 nella città di Bara, situata nel Nord Kordofan. In aggiunta ai cinque Volontari deceduti, altri tre operatori umanitari risultano attualmente dispersi. La Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) ha chiarito che le vittime erano facilmente riconoscibili: indossavano giubbotti contrassegnati con la Mezzaluna Rossa, un simbolo che avrebbe dovuto garantire loro protezione, insieme alle tessere identificative della SRC.

La posizione della Croce rossa italiana

Rosario Valastro ha ribadito l’inaccettabilità di qualsiasi attacco contro gli operatori umanitari, sottolineando che il Diritto Internazionale Umanitario deve essere sempre rispettato. “Uccidere chi porta soccorso significa uccidere due volte: il soccorritore e chi non riceverà un supporto vitale”, ha dichiarato Valastro, esprimendo la sua solidarietà ai familiari e agli amici delle vittime. La Croce Rossa Italiana si unisce al dolore della Mezzaluna Rossa Sudanese, auspicando che i tre dispersi possano tornare sani e salvi.

Il bilancio delle perdite umane

La Mezzaluna Rossa Sudanese ha subito perdite significative, con un totale di 21 operatori umanitari uccisi dall’inizio del conflitto. Questo attacco rappresenta un ulteriore colpo per un’organizzazione già gravemente colpita dalla violenza. Dall’inizio del 2025, sono stati registrati 25 decessi tra membri della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa a livello globale, mentre svolgevano le loro missioni umanitarie.

La situazione in Sudan continua a essere critica, con operatori umanitari che affrontano rischi sempre maggiori nel tentativo di fornire assistenza a chi ne ha bisogno. La comunità internazionale è chiamata a reagire e a garantire la sicurezza di chi opera in prima linea per alleviare le sofferenze umane.

×