La scena internazionale è attualmente al centro di un acceso dibattito in seguito alle dichiarazioni della giurista italiana Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui territori palestinesi occupati. Il 30 ottobre 2025, durante una riunione della Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Albanese ha presentato un rapporto di 24 pagine nel quale ha accusato ben 63 Paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Italia, di essere complici di un presunto “genocidio” in atto nella Striscia di Gaza.
Accuse di complicità internazionale
Il rapporto di Francesca Albanese si distingue per la sua analisi incisiva, che attribuisce la responsabilità a Stati terzi per aver “armato, fondato e protetto l’apartheid militarizzato di Israele“. Secondo la relatrice, questo sostegno ha permesso alla colonizzazione di espandersi fino a trasformarsi in genocidio. Albanese, collegata virtualmente dal Sudafrica a causa delle sanzioni statunitensi, ha messo in evidenza come il supporto internazionale si manifesti attraverso diverse modalità. In particolare, gli Stati Uniti sono accusati di fornire “copertura diplomatica”, mentre altri Paesi, tra cui Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Polonia, Austria, Italia, Turchia ed Egitto, sono stati criticati per aver continuato a fornire armi a Israele, violando così l’obbligo di prevenire genocidi.
Reazioni al rapporto di Albanese
Le dichiarazioni di Francesca Albanese hanno immediatamente suscitato reazioni contrastanti. Il Governo italiano ha preso una posizione chiara contro la sua cittadina, con l’ambasciatore Maurizio Massari che ha definito il rapporto “totalmente privo di credibilità e imparzialità”. Massari ha sostenuto che il contenuto del documento supera il mandato della relatrice, in particolare riguardo ai commenti sulla cooperazione tra Stati e la Corte Penale Internazionale. Il rappresentante permanente di Israele, Danny Danon, ha attaccato Albanese, accusandola di diffondere “retorica antisemita” e definendola una “strega fallita”, con il suo rapporto considerato come “un’altra pagina del suo libro degli incantesimi”. Anche l’Ungheria ha espresso preoccupazioni simili riguardo al presunto pregiudizio anti-israeliano.
La risposta di Francesca Albanese
Francesca Albanese non ha esitato a rispondere alle critiche, accettando con sarcasmo l’appellativo di “strega”. Rivolgendosi direttamente a Danny Danon, ha affermato che, se avesse poteri magici, li utilizzerebbe per “fermare i vostri crimini una volta per tutte” e per garantire che i responsabili vengano puniti. L’Albanese ha espresso sorpresa e delusione per la posizione assunta dall’Italia, concludendo il suo intervento con un messaggio di speranza per il popolo palestinese, ricevendo un lungo applauso. Ha affermato: “La vostra resilienza è onorata e il mondo si sta risvegliando con voi e sarà al vostro fianco, come ha fatto con il Sudafrica fino alla vostra liberazione”.
Questo episodio non mancherà di influenzare il dibattito politico interno in Italia, dove la maggioranza, rappresentata da Fratelli d’Italia, ha accusato Albanese di screditare l’ONU, mentre le opposizioni, come Alleanza Verdi e Sinistra e il Movimento 5 Stelle, hanno espresso solidarietà nei suoi confronti.
