La Corte d’Appello di Bari ha emesso una sentenza di assoluzione per la maestra di scuola elementare, Daniela Casulli, accusata di aver realizzato video pornografici con minori. La donna, nota con il soprannome di “zia Martina”, era stata posta agli arresti domiciliari nel dicembre 2021 mentre insegnava in una scuola del nord Italia, e nel contempo era stata sospesa dal suo incarico. Nel luglio 2024, la maestra era stata condannata in primo grado a 7 anni e 3 mesi di reclusione per aver adescato minorenni attraverso i social e le chat, intrattenendo rapporti sessuali in un bed & breakfast situato nel centro di Bari, dove si faceva filmare. Ora, a quattro anni dall’arresto, è giunta l’assoluzione.
La maestra: “Assolta perché il fatto non sussiste”
La maestra ha condiviso un post sui social media per annunciare la sua assoluzione, dichiarando: “Assolta perché il fatto non costituisce reato”. Ha sottolineato l’importanza della decisione, affermando che essa riafferma l’esistenza della giustizia a Bari e che i principi della Costituzione e del giusto processo rappresentano garanzie concrete per ogni cittadino. La sua reazione evidenzia un forte senso di liberazione e giustizia, dopo un lungo periodo di accuse e incertezze.
Le denunce da cui erano partite le indagini
Le accuse contro la maestra si riferivano a due episodi di produzione di materiale pedopornografico e a una presunta corruzione di minorenne. È importante notare che i giovani coinvolti non erano alunni della donna. Le indagini erano state avviate a seguito delle denunce presentate dai genitori delle presunte vittime ai carabinieri, che avevano sollevato preoccupazioni riguardo al comportamento della maestra. La complessità del caso ha portato a un intenso dibattito pubblico e a un’attenta analisi da parte delle autorità competenti.
