Emergenza droga: nel 2024 oltre 8.300 accessi al Pronto Soccorso, il 10% è minorenne

Rosita Ponti

Ottobre 30, 2025

Nel 2024, gli ospedali italiani hanno registrato un allarmante numero di accessi in Pronto Soccorso, con 8.378 persone giunte a causa di patologie legate all’uso di droghe. Di questi, il 10% erano minorenni. Questi dati emergono da un’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe, presentata durante il XIV Congresso Nazionale Federserd, svoltosi a Milano. L’inchiesta si basa su informazioni derivate dalla Relazione annuale della Presidenza del Consiglio al Parlamento riguardante il fenomeno delle tossicodipendenze, insieme al Rapporto Oised-Crea del 2024.

Quasi la metà dei pazienti, precisamente il 47%, ha fatto il suo ingresso in Pronto Soccorso a causa di psicosi indotte da sostanze. In 904 casi (equivalenti all’11%), è stato necessario un ricovero ospedaliero. Tra questi, il 37% è stato trasferito in reparti di psichiatria, il 17% in terapia intensiva e il 4% in pediatria.

Ricoveri e tendenze nel 2023

Nel 2023, il totale dei ricoveri ospedalieri per diagnosi principale legata all’uso di droghe ha raggiunto 7.382, corrispondenti a 9,3 ricoveri ogni 10.000 abitanti. Questo rappresenta un notevole incremento rispetto al 2012, quando il tasso era di 6 per 10.000 abitanti. Le differenze territoriali sono significative, con il 69% dei ricoveri concentrati nelle regioni del Nord Italia.

Servizi per le dipendenze e necessità emergenti

Nel corso dello stesso periodo, i Servizi per le Dipendenze (SerD) hanno assistito un totale di 134.443 persone, fornendo supporto per la prevenzione, la terapia e la riabilitazione non solo per chi affronta disturbi legati all’uso di sostanze psicoattive, ma anche per coloro che mostrano comportamenti di dipendenza come il gioco d’azzardo.

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema, evidenziando come il 14% degli utenti abbia meno di 30 anni e come esista un bisogno sommerso difficile da intercettare. Cartabellotta ha affermato che è fondamentale investire in nuove modalità di presa in carico, interventi di prossimità e percorsi interdisciplinari integrati con i servizi per l’età evolutiva.

I dati presentati mettono in luce una situazione critica, richiedendo un’attenzione immediata e strategie efficaci per affrontare il crescente fenomeno delle tossicodipendenze in Italia.

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