Le immagini satellitari rilasciate dalla società Vantor mettono in evidenza i devastanti effetti dell’uragano Melissa, che ha recentemente colpito la Giamaica. Il ciclone ha lasciato un segno profondo nella zona sud-occidentale del Paese, in particolare nelle aree di Black River, Montego Bay e Westmoreland, dove le inondazioni hanno sommerse vaste porzioni di territorio. I fiumi sono esondati, mentre i terreni agricoli sono stati gravemente danneggiati.
La devastazione in Giamaica
L’uragano Melissa, che ha raggiunto la Giamaica il 15 settembre 2025, è stato classificato come un ciclone di categoria 1 al momento del suo passaggio. La costa sud-occidentale dell’isola ha subito le conseguenze più gravi, con immagini che mostrano intere aree sommerse e infrastrutture compromesse. Le inondazioni hanno colpito non solo le abitazioni, ma anche le attività commerciali e agricole, lasciando molte famiglie in difficoltà. Le autorità locali sono state costrette a dichiarare lo stato di emergenza per far fronte all’emergenza umanitaria e ai danni materiali.
Le conseguenze per la regione caraibica
Dopo aver colpito la Giamaica, l’uragano Melissa ha continuato il suo percorso verso le Bahamas, causando gravi inondazioni anche in altre nazioni caraibiche, come Cuba e Haiti. I meteorologi avvertono che Melissa è stata una delle tempeste più potenti mai registrate nella regione, collocandosi tra i tre uragani più intensi nella storia dei Caraibi. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo all’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi, un fenomeno che potrebbe essere legato ai cambiamenti climatici in corso.
Le immagini satellitari non solo documentano la devastazione, ma servono anche come strumento per pianificare le operazioni di soccorso e ricostruzione. Le autorità stanno lavorando a stretto contatto con le agenzie internazionali per garantire assistenza ai cittadini colpiti e per ripristinare le infrastrutture danneggiate. La situazione rimane critica e richiede un intervento immediato per evitare ulteriori perdite e garantire la sicurezza delle popolazioni vulnerabili.
