Ha avuto inizio l’ultima fase della riforma costituzionale della giustizia. Nella mattinata del 15 aprile 2025, nell’aula del Senato, si sono svolte le dichiarazioni di voto sul disegno di legge, alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Questo ddl è pronto per essere sottoposto a votazione per la quarta e ultima volta, in conformità con quanto stabilito dall’articolo 138 della Costituzione italiana.
Il testo originale
Il testo originale, elaborato dal Governo e firmato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro Nordio, è rimasto invariato nel corso dell’intero iter parlamentare. Non ha subito modifiche da parte delle assemblee legislative, mantenendo così la sua forma iniziale.
Il voto previsto
Il voto è previsto per le ore 12, momento in cui i senatori esprimeranno le loro preferenze riguardo alla riforma. Se, come già accaduto nelle letture precedenti, il ddl non dovesse ottenere il consenso di una maggioranza qualificata di due terzi, si procederà con un referendum confermativo. Entrambe le forze politiche, sia la maggioranza che l’opposizione, hanno già manifestato l’intenzione di avviare le procedure necessarie. Queste includono la raccolta di firme da parte di un quinto dei parlamentari di una Camera, di 500mila elettori o la richiesta da parte di cinque Consigli regionali.
Impatto della riforma
La riforma costituzionale della giustizia rappresenta un passaggio cruciale per il sistema legale italiano e il suo esito potrebbe avere ripercussioni significative sul funzionamento della giustizia nel Paese. Le attese sono elevate e gli sviluppi delle prossime ore saranno monitorati con grande attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti.
