Immagini di risonanza magnetica amplificate dall’Intelligenza Artificiale (IA) sono state utilizzate per creare un modello tridimensionale della prostata e delle strutture circostanti. Questa innovazione, che integra la realtà aumentata nel campo operatorio, consente ai chirurghi di eseguire interventi robot-assistiti con una precisione senza precedenti. Questa tecnologia, attualmente in fase di sviluppo, rappresenta un passo avanti significativo nella chirurgia mini-invasiva per il trattamento del tumore alla prostata, migliorando l’efficacia dell’intervento e accelerando il recupero post-operatorio. Uno studio condotto dall’Irccs Candiolo e pubblicato sulla rivista European Urology ha dimostrato per la prima volta come l’uso dell’IA e della realtà aumentata durante le prostatectomie radicali robot-assistite, guidate esclusivamente da immagini di risonanza magnetica, possa portare a una rimozione più precisa del tumore, migliorando anche la funzionalità sessuale e la continenza dei pazienti.
Dettagli dello studio e metodologia
La ricerca ha coinvolto 133 pazienti affetti da tumore alla prostata in fase iniziale o localmente avanzato, suddivisi in due gruppi: 84 pazienti hanno subito una rimozione radicale robot-assistita standard, mentre 49 hanno beneficiato della stessa procedura con l’ausilio dell’IA e della realtà aumentata. I risultati dello studio sono stati pubblicati pochi giorni prima dell’inizio di Movember, la campagna globale di sensibilizzazione sui tumori maschili, che si svolge ogni anno nel mese di novembre. In Italia, il cancro alla prostata è il tumore più comune tra gli uomini, con circa 40.192 nuovi casi registrati nel 2024.
Francesco Porpiglia, Professore Ordinario di Urologia presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e Direttore del Dipartimento di Urologia dell’Irccs Candiolo, ha dichiarato: “Il nostro studio è il risultato di quasi dieci anni di ricerca, che ci hanno permesso di perfezionare la ricostruzione tridimensionale della prostata e l’applicazione della realtà aumentata.” Questo approccio innovativo consente di bilanciare il controllo oncologico con la preservazione della qualità della vita, in particolare mantenendo intatti i fasci neurovascolari, strutture anatomiche fondamentali per la potenza sessuale e la continenza, soprattutto nei casi di malattia localmente avanzata.
Risultati e impatti clinici
La nuova procedura ha dimostrato notevoli vantaggi rispetto alla prostatectomia radicale robot-assistita standard. L’analisi dei dati ha evidenziato che l’IA ha migliorato la resezione mirata, riducendo i margini positivi sui fasci neurovascolari dal 39% nel gruppo standard al 22% in quello trattato con IA e realtà aumentata. Inoltre, il recupero funzionale dei pazienti è migliorato significativamente, con una probabilità di raggiungere la continenza completa a 12 mesi superiore al 91%, rispetto al 71% nel gruppo standard. Anche se il tasso di recupero della potenza sessuale è rimasto simile tra i due gruppi a 12 mesi (41% contro 40%), i risultati indicano che una maggiore radicalità oncologica non ha compromesso i risultati funzionali.
Il team di ricerca ora prevede di replicare questi risultati su un campione più ampio di pazienti, per confermare l’efficacia di questa innovativa procedura. La continua evoluzione della tecnologia e l’integrazione dell’IA nella pratica clinica potrebbero segnare un cambiamento significativo nel trattamento del tumore alla prostata, migliorando ulteriormente le prospettive di recupero e qualità della vita per i pazienti.
