La guerra in Ucraina continua a intensificarsi, giungendo al giorno 1347 del conflitto. Nelle ultime ore, i sistemi di difesa aerea russi hanno dimostrato la loro efficacia, distruggendo e intercettando un totale di 38 droni ucraini in un intervallo di tre ore. Questo avviene mentre la Russia ha mobilitato circa 170.000 soldati nella regione orientale di Donetsk, un’area cruciale per il proseguimento delle operazioni militari.
Nuovo drone abbattuto sopra Mosca
Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha confermato la distruzione di un drone diretto verso la capitale russa. In un post sui social media, ha dichiarato: “Un nuovo drone in rotta verso Mosca è stato abbattuto. I servizi di emergenza stanno operando sul luogo dell’incidente”. Questo evento segue un precedente abbattimento di un drone che stava anch’esso puntando su Mosca, segnalando un aumento delle tensioni e delle minacce avvertite nella capitale.
Intercettazione di droni ucraini da parte della Russia
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che tra le 20 e le 23 ora di Mosca, i sistemi di allerta della difesa aerea hanno intercettato e distrutto 38 droni ucraini ad ala fissa. Di questi, 34 sono stati abbattuti sopra la regione di Belgorod, mentre i restanti due sono stati distrutti sopra le regioni di Voronezh e la Repubblica di Crimea. Questa operazione dimostra l’intensificazione degli sforzi da parte della Russia per proteggere il proprio spazio aereo contro le incursioni ucraine.
Allerta aerea in Ucraina per droni russi
Le forze russe hanno lanciato droni d’attacco di tipo Shahed sull’Ucraina, provocando l’emissione di allerta aerea in diverse regioni. Secondo quanto riportato dall’Aeronautica militare dell’Ucraina, vi sono state esplosioni udite a Sumy, con l’allerta estesa alle regioni di Chernihiv, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Donetsk, Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Cherkasy, Kyiv e Zaporizhzhia. Le autorità locali sono in stato di allerta, monitorando la situazione in tempo reale.
Richiesta di esenzione dalle sanzioni sul petrolio russo
In un contesto geopolitico complesso, il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha richiesto agli Stati Uniti un’esenzione dalle sanzioni riguardanti il petrolio russo. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha confermato la richiesta durante un’intervista con i giornalisti, affermando: “Ha chiesto un’esenzione. Non gliel’abbiamo data. È un mio amico”, sottolineando la sua posizione nei confronti del premier ungherese.
Via libera del Pentagono per missili Tomahawk all’Ucraina
Il Pentagono ha autorizzato la Casa Bianca a procedere con la fornitura di missili Tomahawk a lungo raggio all’Ucraina. Questa decisione, riportata dalla CNN, è stata presa da funzionari statunitensi ed europei, i quali hanno rassicurato che l’invio non influenzerà negativamente le scorte militari. Tuttavia, la decisione finale dipende dal presidente Donald Trump, il quale avrà l’ultima parola su questa operazione strategica.
Rafforzamento delle forze russe a Donetsk
La Russia ha schierato circa 170.000 soldati nella regione di Donetsk, con l’obiettivo di conquistare la roccaforte di Pokrovsk. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha confermato la presenza di forze russe nella zona, dichiarando in una conferenza stampa a Kiev: “Ci sono russi a Pokrovsk, ma stanno venendo distrutti, gradualmente distrutti, perché dobbiamo preservare il nostro personale”. La situazione sul campo di battaglia continua a essere critica, con scontri in corso e una strategia di difesa attiva da parte delle forze ucraine.
