In Venezuela si teme un attacco degli Stati Uniti contro i narcos, Trump smentisce e Maduro cerca supporto dalla Russia

Veronica Robinson

Novembre 1, 2025

Il Wall Street Journal e il Miami Herald riportano che nei prossimi giorni potrebbe scattare un raid contro i siti militari venezuelani legati al narcotraffico. Questa operazione, orchestrata dalla Casa Bianca, mira a colpire il noto ‘Cártel de los Soles’. Nonostante le dichiarazioni di Donald Trump, che ha negato un attacco imminente, la tensione nella regione caraibica è palpabile. A tal proposito, il governo di Trinidad e Tobago ha già attivato il suo esercito. La presenza della portaerei USS Gerald Ford rappresenta solo l’ultimo sviluppo nel dispiegamento di forze navali ordinato dal presidente statunitense, a pochi passi dalle coste venezuelane. Gli esperti ritengono più probabile un attacco missilistico piuttosto che un’invasione terrestre.

Accuse e Mobilitazione

Secondo le affermazioni statunitensi, supportate dal Segretario di Stato Marco Rubio, Nicolás Maduro è considerato il leader di un narco-Stato e del presunto ‘Cártel de los Soles’, responsabile del traffico di droga verso gli Stati Uniti. Tuttavia, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha categoricamente respinto tali accuse. Nel frattempo, il Pentagono ha mobilitato una flotta imponente al largo delle coste venezuelane, comprendente la già citata USS Gerald Ford, cacciatorpediniere dotati di sistemi Aegis, sottomarini e circa 4.500 Marines.

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro parla durante una marcia per commemorare la 'Giornata della Resistenza Indigena' a Caracas, il 12 ottobre 2025

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro parla durante una marcia per commemorare la “Giornata della Resistenza Indigena” a Caracas, il 12 ottobre 2025 (AFP)

Richieste di Supporto

Le fonti non confermano se un eventuale attacco sarebbe diretto specificamente contro Maduro, ma si ipotizza che l’obiettivo sia decapitare la leadership del cartello. In questo contesto, il presidente venezuelano ha rivolto un appello a Mosca, Pechino e Teheran per ricevere supporto militare. In caso di conflitto tra Venezuela e Stati Uniti, la stabilità di Caracas sarebbe seriamente compromessa. A Vladimir Putin è stata indirizzata una richiesta di “cooperazione militare più ampia” per contrastare l’escalation statunitense. Al presidente cinese Xi Jinping è stata presentata l’idea che un attacco americano rappresenterebbe “un’azione contro Pechino a causa della nostra ideologia comune”.

Risposta Russa e Cooperazione

La risposta russa non si è fatta attendere. Un aereo Ilyushin IL-76, già soggetto a sanzioni americane per il commercio di armi e mercenari, è atterrato a Caracas dopo un volo complesso sopra l’Africa, evitando lo spazio aereo occidentale. Questo è avvenuto dopo che Mosca ha ratificato un nuovo accordo strategico con Caracas, che include progetti significativi come la costruzione di una fabbrica di munizioni Kalashnikov e investimenti miliardari per diritti di esplorazione di gas naturale e petrolio. Maria Zakharova, Direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli Esteri russo, ha affermato che “Mosca rimane in contatto con le autorità venezuelane ed è pronta a rispondere adeguatamente alle loro richieste”. Nel frattempo, il Ministro dei Trasporti venezuelano, Ramón Celestino Velásquez, ha coordinato l’invio di attrezzature militari avanzate dall’Iran, tra cui “dispositivi di intercettazione GPS” e droni con una portata di 1.000 chilometri.

Strategia Statunitense

La strategia statunitense si basa sulla narrazione di Maduro come leader di un “narco-Stato” e del presunto “Cártel de los Soles”, accusato di inondare gli Stati Uniti di stupefacenti. Il Segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito queste accuse, mentre il Pentagono ha schierato una flotta imponente, inclusa la portaerei USS Gerald R. Ford, cacciatorpediniere dotati di sistemi Aegis, sottomarini e oltre 4.500 Marines nella regione caraibica.

In allerta la guardia costiera di Trinidad e Tobago

In allerta la guardia costiera di Trinidad e Tobago (Afp)

Allerta in Trinidad e Tobago

Il governo di Trinidad e Tobago, un’isola situata a nord-est del Venezuela, ha emesso un allerta di “livello uno” con effetto immediato, ordinando a tutti i membri delle forze armate di presentarsi alle rispettive basi. La vicinanza geografica al Venezuela rende la piccola Repubblica particolarmente vulnerabile a qualsiasi escalation militare, amplificando le preoccupazioni che l’arcipelago possa essere coinvolto in operazioni militari o in disordini transfrontalieri.

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