Inaugurazione del Grand Egyptian Museum: l’intera collezione di Tutankhamon in mostra per la prima volta

Rosita Ponti

Novembre 1, 2025

Il Grand Egyptian Museum (GEM), situato a pochi passi dalle celebri piramidi di Giza, è pronto a diventare il fulcro della cultura egiziana. La sua costruzione, avviata oltre vent’anni fa, si estende su una superficie di 500 mila metri quadrati, raddoppiando le dimensioni del Museo del Louvre e superando di due volte e mezzo quelle del British Museum. Questo imponente museo, che accoglierà una collezione straordinaria di oltre 100 mila reperti, copre un arco temporale che va dalla preistoria all’epoca romana.

L’inaugurazione del museo, prevista per il 1° novembre 2025, vedrà la partecipazione di oltre 60 leader mondiali, un evento che promette di attirare l’attenzione globale sull’Egitto e di stimolare il settore turistico. L’archeologo egiziano di spicco, Zahi Hawass, ha dichiarato alle agenzie russe che questo evento segnerà un momento storico per il paese.

Il grande museo egizio e i suoi tesori

La cerimonia di apertura segnerà la fine di un’attesa lunga oltre due decenni e darà il via all’apertura delle attesissime Gallerie di Tutankhamon, che ospiteranno più di 5.000 reperti antichi provenienti dalla tomba del faraone bambino. Tra i pezzi più significativi, si distingue la colossale statua di Ramsete II, recentemente trasferita dall’omonima piazza del Cairo al grande atrio del museo. Questa statua, alta 12 metri e pesante 83 tonnellate, risale a circa 3.200 anni fa ed è stata scoperta nel 1820 dall’esploratore genovese Giovanni Battista Caviglia nel Grande Tempio di Ptah, nei pressi di Menfi, antica capitale dell’Egitto durante l’Antico Regno. Nel foyer del museo sono esposte anche le statue di Tolomeo II e Arsinoe II, mentre un edificio separato ospiterà la barca solare del faraone Cheope, un manufatto in legno risalente a 4.600 anni fa.

Innovazione e tecnologia al servizio della cultura

Dodici gallerie del museo saranno affiancate da depositi accessibili ai ricercatori, laboratori e officine di restauro. Le sale sono dotate di tecnologie all’avanguardia e presentazioni multimediali, compresi spettacoli di realtà mista, per facilitare la comprensione dell’antico Egitto da parte delle nuove generazioni. Uno dei punti focali della collezione sarà il re Tutankhamon, il cui tesoro sarà esposto nella sua totalità per la prima volta dalla scoperta della tomba da parte dell’archeologo britannico Howard Carter nel 1922 a Luxor. Il precedente Museo Egizio non aveva spazio sufficiente per ospitare tutti i tesori del faraone.

Una galleria dedicata, che occupa 7.000 metri quadrati, conterrà il corredo funerario della famosa tomba di Tutankhamon (1341-1323 a.C.), composto da oltre 5.500 pezzi. Tra i capolavori restaurati presso il centro di conservazione del museo ci sono tre letti funerari e sei carri di Tutankhamon, come riportato da Jailan Mohamed, capo restauratore del centro. Questi reperti saranno esposti insieme al trono d’oro, al sarcofago ricoperto d’oro e alla maschera funeraria, realizzata in oro, quarzite, lapislazzuli e vetro colorato. Si segnala che la barba della maschera, accidentalmente staccata, è stata riparata nel 2015 da un team di esperti tedeschi ed egiziani, dopo un intervento affrettato avvenuto nel 2014.

Il Grand Egyptian Museum si appresta a diventare un simbolo della ricchezza culturale dell’Egitto, con l’obiettivo di attrarre visitatori da tutto il mondo e di preservare la memoria storica di una delle civiltà più affascinanti della storia.

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