Indagine per stalking e diffamazione su Vagnoli e Fonte, attiviste femministe. Lucarelli rivela chat.

Rosita Ponti

Novembre 1, 2025

In un recente articolo pubblicato da Selvaggia Lucarelli su “Il Fatto Quotidiano” il 31 ottobre 2025, emergono dettagli inquietanti riguardanti una “chat femminista” che include attiviste come Carlotta Vagnoli, Valeria Fonte e Benedetta Sabene. Le conversazioni private, rivelate da Lucarelli, contengono insulti diretti a figure pubbliche tra cui Michela Murgia, Liliana Segre e il presidente Sergio Mattarella.

Le attiviste sono attualmente sotto indagine per stalking e diffamazione, a seguito di due denunce. La prima proviene da un uomo che ha accusato Sabene di averlo definito un “abuser” dopo la fine della loro relazione. La seconda denuncia è stata presentata da Serena Mazzini, una social media strategist, che è stata coinvolta in un gruppo di Telegram accusato di pratiche di dossieraggio, bodyshaming e revenge porn. La procura di Monza sta seguendo il caso in modo attento.

Contenuti delle chat e reazioni

I messaggi emersi dalla chat, come riportato da Lucarelli, rivelano insulti e commenti estremi, con espressioni offensive nei confronti di figure pubbliche, come “vecchia nazi della Segre” e “vecchio di m*** di Mattarella”. Alcuni messaggi fanno riferimento a metodi violenti, come il “metodo Mangione”, e si discute della radicalizzazione del femminismo, definendo la “cancel culture” come “l’arma più potente che il femminismo abbia avuto negli ultimi 10 anni”.

A seguito della pubblicazione dell’articolo, Carlotta Vagnoli ha attaccato Lucarelli, definendo il suo comportamento “fascista” e accusandola di voler “punire i nemici”. Vagnoli ha anche affermato che i contenuti delle chat non sono stati considerati rilevanti nell’indagine, aggiungendo che “il reato di antipatia non esiste nel codice penale”.

Polemiche sui social media

La vicenda ha scatenato un acceso dibattito sui social media, dove Lucarelli è stata accusata di condurre “processi mediatici”. Non è la prima volta che la giornalista si trova al centro di polemiche online. Vagnoli ha criticato Lucarelli per aver utilizzato la sua immagine per attrarre maggiore attenzione.

Tra i bersagli delle chat figurano anche la giornalista Cecilia Sala, che è stata arrestata e successivamente rilasciata in Iran, e l’avvocata e divulgatrice Caty La Torre. Sala ha commentato su Instagram: “Ci siamo fatti spiegare le molestie dagli indagati per stalking. Il bodyshaming da quelli che non fanno altro”. La Torre ha espresso il suo dispiacere per la situazione, menzionando la sua amica Flavia Carlini, anch’essa parte delle chat. Ha sottolineato che quanto scritto nelle conversazioni costituisce un reato, definendolo “diffamazione”, e ha esortato chi divulga tali contenuti a riflettere sulla loro responsabilità.

Lucarelli ha concluso sollecitando una riflessione più ampia riguardo ai rischi che il femminismo radicale può comportare per il movimento femminista sano e necessario.

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