L’Italia si distingue a livello mondiale per i trapianti: ecco gli ospedali di eccellenza

Rosita Ponti

Novembre 1, 2025

L’Italia continua a distinguersi nel panorama internazionale per quanto riguarda la donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule. Questo ĆØ quanto emerge dall’ultima edizione della “Newsletter Transplant”, il rapporto annuale redatto dal Consiglio d’Europa, che analizza le attivitĆ  di donazione e trapianto a livello globale. Nel 2024, l’Italia si ĆØ posizionata al secondo posto nel mondo per il numero di trapianti di fegato, preceduta solo dagli Stati Uniti, e al settimo per i trapianti di cuore. Aumentano anche i trapianti di cuore da donatori con arresto cardiaco, ma rimangono oltre 8.000 gli italiani in attesa di un organo.

Risultati del 2024

Secondo i dati forniti dal Centro Nazionale Trapianti, il 2024 ĆØ stato un anno record con un totale di 4.642 trapianti effettuati, evidenziando un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente. Di questi, 179 sono stati eseguiti in situazioni di urgenza nazionale, suddivisi in 75 per il fegato, 86 per il cuore, 14 per il polmone e 4 per il rene. Inoltre, 191 trapianti pediatrici sono stati realizzati, con 79 di fegato, 76 di rene, 32 di cuore e 4 di polmone. La CittĆ  della Salute e della Scienza di Torino ha guidato la classifica con 440 trapianti, seguita dall’Ospedale di Padova con 413 e dall’Ismett di Palermo con 276. Torino ha anche registrato il maggior numero di trapianti di fegato, mentre Padova si ĆØ distinta per i trapianti di rene e polmone. Per quanto riguarda i trapianti di cuore, il Policlinico di Bari ha mantenuto il primato, mentre il San Raffaele di Milano ha guidato per i trapianti di pancreas.

Il tasso di donazione in Italia

Il report europeo del 2024 ha confermato che l’Italia ĆØ seconda tra i principali paesi europei per tasso di donazione, con 29,5 donatori per ogni milione di abitanti. Questo dato ĆØ inferiore ai 48 della Spagna, ma superiore a quelli di Francia (28,3), Regno Unito (19,2) e Germania (10,9). Se si considerano anche le nazioni più piccole, solo il Portogallo, la Repubblica Ceca, il Belgio e la Croazia hanno tassi di donazione superiori a quello italiano. Nel 2024, sono stati registrati 3.165 donatori segnalati nelle rianimazioni, con un incremento del 2,3% rispetto al 2023. Tra questi, 1.730 donatori sono stati effettivamente utilizzati, con un’etĆ  media di 62,6 anni. Gli ospedali più attivi nelle donazioni sono stati quelli di Padova, Verona e Bologna.

Donazioni a cuore fermo e tempi di attesa

Il report ha messo in evidenza un significativo aumento delle donazioni a cuore fermo, cresciute del 34,6% rispetto all’anno precedente. Nel 2024, sono stati effettuati 284 prelievi da donatori a cuore fermo, rappresentando il 16,4% del totale delle donazioni di organi. Questo incremento ĆØ il più rilevante tra i grandi paesi europei, eccezion fatta per la Spagna. Alla fine del 2024, il numero di pazienti in lista per un trapianto ammontava a 8.024, con tempi medi di attesa di 3 anni per un trapianto di rene, 1 anno e 7 mesi per il fegato, 3 anni e 4 mesi per il cuore e 2 anni e 5 mesi per il polmone. Per i pazienti in urgenza nazionale, i tempi di attesa sono significativamente ridotti, con una media di 2 giorni per il fegato, 5-6 giorni per rene e polmone e 10-11 giorni per il cuore.

Il direttore generale del Centro Nazionale Trapianti, Giuseppe Feltrin, ha sottolineato l’importanza dei dati forniti dal report europeo e quelli del CNT, evidenziando l’impegno della rete nazionale e la cooperazione tra istituzioni, professionisti e cittadini. I risultati del 2024 e i dati preliminari del 2025 dimostrano la soliditĆ  e l’efficacia di un sistema in continua evoluzione, in grado di rispondere alle crescenti esigenze della popolazione.

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