Onu: raid israeliani segnalati nei pressi della linea gialla in Libano

Veronica Robinson

Novembre 1, 2025

Lunedì 17 febbraio 2025, Istanbul ospiterà un importante incontro tra i ministri degli Esteri dei Paesi musulmani, focalizzato sulla crisi nella Striscia di Gaza. Durante una conferenza stampa tenutasi ad Ankara, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha sottolineato l’importanza di questo vertice per valutare i progressi compiuti e discutere le strategie future. Fidan ha anche rivelato che i ministri si riuniranno per esaminare la situazione del cessate il fuoco a Gaza, dopo aver recentemente incontrato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a New York. Si prevede la partecipazione di rappresentanti da Emirati Arabi Uniti, Qatar, Giordania, Pakistan, Indonesia, Arabia Saudita ed Egitto.

Il vertice a Istanbul: obiettivi e partecipanti

Il vertice di Istanbul rappresenta un’opportunità cruciale per i Paesi musulmani di discutere le sfide attuali riguardanti Gaza. Fidan ha dichiarato che l’incontro avrà come obiettivo principale quello di “valutare i nostri progressi e discutere quello che possiamo ottenere insieme nella prossima fase”. La riunione avrà luogo in un contesto di crescente tensione e preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia. I ministri degli Esteri di vari Paesi, tra cui gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar, si uniranno a Fidan per affrontare questioni di grande rilevanza, come il cessate il fuoco e le modalità di aiuto umanitario.

L’importanza di questo vertice non si limita alla discussione interna, ma si estende anche alla comunità internazionale, poiché le decisioni prese potrebbero influenzare le relazioni diplomatiche e gli sforzi di pace nella regione. Le aspettative sono elevate, e gli osservatori internazionali seguiranno con attenzione gli sviluppi di questo incontro, sperando in un approccio unito e costruttivo.

La Croce Rossa e il trasferimento dei resti a Israele

Nel contesto della crisi, la Croce Rossa ha comunicato che nella serata del 16 febbraio 2025 sono stati trasferiti a Israele i resti parziali di tre corpi, presumibilmente di ostaggi tenuti da Hamas. Questo trasferimento è avvenuto per consentire l’identificazione dei resti. Tuttavia, al momento non ci sono state dichiarazioni ufficiali né da parte di Israele né di Hamas riguardo a questo evento. La situazione rimane incerta, poiché non è chiaro se i resti appartengano a uno degli undici corpi di ostaggi deceduti che sono ancora detenuti nella Striscia di Gaza.

Questo sviluppo ha sollevato interrogativi e preoccupazioni, evidenziando la complessità della situazione e la necessità di un dialogo costruttivo per affrontare le questioni umanitarie e di sicurezza. La Croce Rossa continua a svolgere un ruolo cruciale nel monitorare e facilitare i trasferimenti di resti e nel garantire che le pratiche umanitarie siano rispettate.

Ripresa dell’attività scolastica a Gaza

A Gaza, dopo oltre due anni di interruzione, l’attività scolastica sta lentamente riprendendo. L’ONU ha annunciato la creazione di un piano per supportare oltre 630.000 bambini in età scolare, con l’obiettivo di ristrutturare più di novanta aule a Deir al-Balah e Khan Younis. Tuttavia, il portavoce dell’ONU, Stephane Dujarric, ha evidenziato che le restrizioni imposte dalle autorità israeliane sull’ingresso di materiali didattici e forniture educative continuano a rappresentare un ostacolo significativo per il completamento di queste ristrutturazioni.

La ripresa dell’istruzione è fondamentale per il futuro dei bambini di Gaza, che hanno subito gravi interruzioni nel loro percorso educativo a causa del conflitto. Le Nazioni Unite stanno lavorando per garantire che i bambini possano tornare a scuola in un ambiente sicuro e favorevole all’apprendimento, ma il contesto di instabilità e le limitazioni all’accesso ai materiali rimangono sfide importanti.

Situazione umanitaria e attacchi israeliani

Nonostante i continui sforzi per fornire aiuti umanitari a Gaza, il portavoce dell’ONU ha segnalato che i bombardamenti israeliani continuano a colpire la Striscia. Durante un incontro con i media, Dujarric ha riferito che alcuni attacchi si sono verificati giovedì 15 febbraio 2025 nell’area vicina alla cosiddetta “Linea Gialla”, una demarcazione tracciata dalle Forze di Difesa Israeliane come parte dell’accordo di cessate il fuoco. Fonti locali hanno confermato che questi attacchi hanno causato vittime, evidenziando la precarietà della situazione e l’urgenza di una risoluzione pacifica.

La comunità internazionale sta monitorando con attenzione gli sviluppi in corso, poiché gli attacchi continuano a minacciare la vita di civili e a ostacolare gli sforzi umanitari. La necessità di un cessate il fuoco duraturo e di un dialogo significativo tra le parti coinvolte è più urgente che mai.

Attacchi di coloni in Cisgiordania

I media palestinesi hanno riportato nuovi attacchi da parte di coloni in Cisgiordania, in particolare nel villaggio di Deir Dibwan, a est di Ramallah, dove sono state incendiate due auto. Coloni a volto coperto hanno fatto irruzione nella città, lanciando pietre contro i residenti e assaltando una moschea. In un altro episodio, coloni israeliani hanno attaccato il villaggio di Beit Lid, a est di Tulkarem, lanciando pietre contro i veicoli in transito e incendiando un trattore e un altro veicolo.

Le forze israeliane sono intervenute, ma non hanno arrestato alcun colono, concentrandosi invece sugli scontri con i palestinesi che cercavano di difendere il loro villaggio. Questa escalation di violenza ha sollevato preoccupazioni tra le autorità palestinesi e la comunità internazionale, che chiedono misure per garantire la sicurezza dei civili e prevenire ulteriori conflitti.

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