Operazione disgelo: l’NBA torna in Cina dopo il lungo confronto diplomatico

Veronica Robinson

Novembre 1, 2025

Il 2025 segna un momento cruciale per le relazioni tra Stati Uniti e Cina, grazie al ritorno dell’NBA nel Paese asiatico. Dopo sei anni di tensioni e conflitti, il campionato di basket americano ha fatto il suo ingresso in grande stile, portando le partite di precampionato a Macao nel mese di ottobre. I Brooklyn Nets e i Phoenix Suns hanno dato vita a un evento che non solo ha riacceso l’interesse per il basket, ma ha anche rappresentato un gesto significativo di distensione tra le due nazioni, a pochi giorni dall’incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping.

Ritorno dell’nba in cina

L’NBA ha ripreso ufficialmente le sue attività in Cina, un passo importante dopo il gelo diplomatico iniziato nel 2019. Un tweet controverso di Daryl Morey, ex general manager degli Houston Rockets, aveva innescato una crisi che aveva portato alla cancellazione di eventi e alla sospensione di contratti significativi tra la lega e il mercato cinese. La situazione ha visto un cambiamento significativo, con la mediazione di figure chiave come Joseph Tsai, presidente di Alibaba e proprietario dei Brooklyn Nets, che ha facilitato una ripresa graduale delle relazioni.

L’importanza economica e culturale

Pechino ha molto da guadagnare da questo ritorno, poiché le partite di basket contribuiscono a stimolare il consumo interno e migliorano l’immagine di apertura del Paese. L’eco della visita di Victor Wembanyama a un tempio shaolin nel Henan ha dimostrato l’interesse crescente dei media locali per il basket. Con una base di fan che varia tra i 300 e i 450 milioni, il basket in Cina ha superato il calcio, attualmente in crisi. Nel 2024, secondo S&P Global, il 52% della popolazione cinese ha seguito una partita NBA, in netto contrasto con il 23% negli Stati Uniti e il 10% in Europa.

Un legame storico

La storia delle relazioni tra l’NBA e la Cina risale a decenni fa. Nel 1979, i Washington Bullets giocarono contro squadre locali, cercando di normalizzare i rapporti diplomatici avviati da Deng Xiaoping. David Stern, allora commissario dell’NBA, cedette nel 1985 i diritti di trasmissione alla CCTV, segnando l’inizio di un’era di grande popolarità per il basket in Cina, con icone come Michael Jordan e Magic Johnson che attiravano l’attenzione di milioni di cinesi. Wang Zhizhi e Yao Ming hanno ulteriormente consolidato questo legame, contribuendo a diffondere il sogno americano.

L’nba store a pechino

A Pechino, il più grande NBA Store al di fuori degli Stati Uniti si trova a Wangfujing, un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati. Qui, statue di LeBron James, fotografie e merchandise attirano studenti e turisti, rendendo il negozio un punto di riferimento culturale. Tuttavia, alcuni esperti avvertono che l’NBA in Cina potrebbe essere percepita come un marchio di moda piuttosto che come un fenomeno sportivo autentico.

Eventi e sfide future

La recente partita a Hangzhou ha visto biglietti venduti a 228 euro esaurirsi in pochi secondi, dimostrando l’enorme interesse per il basket. Questo evento è stato descritto come un “grande intrattenimento sportivo” capace di unire le diverse culture. Tuttavia, esperti come Paul Argenti della Tuck School of Business avvertono che, nonostante il clima di distensione, un passo falso da parte di un giocatore o di un allenatore potrebbe riaccendere le tensioni. La gestione di questo legame complesso tra due potenze mondiali richiederà attenzione e sensibilità.

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