Droni non identificati osservati per due notti su base militare in Belgio

Rosita Ponti

Novembre 2, 2025

Un’indagine è attualmente in corso in Belgio, dove droni sospetti sono stati avvistati sopra la base aerea di Kleine-Brogel, nel nord-est del Paese, per due notti consecutive. Il ministro della Difesa belga, Theo Francken, ha confermato che i velivoli senza pilota sono stati segnalati venerdì e sabato notte. Questo avvistamento arriva solo due giorni dopo che un aeroporto di Berlino ha subito un’interruzione di due ore a causa della presenza di droni, evidenziando una crescente preoccupazione per la sicurezza aerea in Europa.

La situazione si complica ulteriormente considerando che il mondo ha recentemente assistito al vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska, dove si erano alimentate speranze di pace. Tuttavia, pochi giorni dopo, caccia da guerra russi hanno iniziato a sorvolare i confini europei, creando un clima di tensione. I droni avevano già causato disagi in Danimarca, costringendo alla chiusura di aeroporti e seminando inquietudine tra i viaggiatori, mentre i jet russi si avvicinavano ai confini di Alaska e Lettonia.

Il contesto geopolitico attuale

La situazione geopolitica attuale è caratterizzata da un crescente clima di instabilità. Vladimir Putin, ex agente del KGB, ha sempre mantenuto una visione chiara riguardo alla sua posizione sull’Ucraina, considerandola parte integrante della Russia. Le recenti elezioni che hanno portato alla presidenza Volodymyr Zelensky non sono state riconosciute da Mosca, alimentando ulteriormente le tensioni. La narrativa russa si concentra sull’idea che l’Ucraina debba essere reintegrata nel suo “spazio vitale”, un concetto che sta alla base delle azioni militari in corso.

Le dichiarazioni dei portavoce russi, come Dmitry Peskov e Sergei Lavrov, oscillano tra minacce e appelli alla pace, generando confusione nelle cancellerie europee. Mentre Lavrov dipinge la Russia come vittima degli eventi, Medvedev, ex presidente e figura di spicco, ha utilizzato un linguaggio più aggressivo, evocando scenari di conflitto globale e la possibilità di una terza guerra mondiale.

I droni e la guerra ibrida

Il recente avvistamento di droni in Belgio, così come in Polonia e Romania, segna un’escalation nella cosiddetta guerra ibrida che Mosca sta conducendo. Mentre i bombardamenti su Kiev continuano, la minaccia dei droni rappresenta una nuova dimensione del conflitto, lasciando le autorità europee in uno stato di allerta. L’aeroporto di Aalborg in Danimarca ha dovuto chiudere per quasi 24 ore a causa di queste apparizioni, senza certezze riguardo all’origine dei velivoli.

Questa incertezza si estende anche ai cieli dell’Alaska e della Lettonia, dove i jet russi hanno sorvolato le aree, creando allerta tra le forze di difesa locali. La situazione rimane fluida, con la Russia che continua a operare in un contesto di ambiguità strategica, mentre le tensioni diplomatiche tra Mosca e l’Occidente si intensificano. Le prospettive di dialogo sembrano lontane, e le recenti azioni di Putin indicano un chiaro intento di riaffermare l’influenza russa nell’Europa orientale.

Le reazioni internazionali e il futuro delle relazioni

Le reazioni internazionali agli avvistamenti di droni e alle manovre militari russe sono state rapide. I Paesi europei stanno intensificando le loro misure di sicurezza e monitoraggio, mentre la NATO si prepara a rispondere a qualsiasi provocazione. La comunità internazionale è in allerta, con i leader che si riuniscono per discutere le strategie da adottare per garantire la sicurezza dei propri confini.

La situazione attuale richiede una vigilanza costante e una cooperazione tra le nazioni europee. Le azioni di Putin e le sue dichiarazioni ambigue pongono interrogativi sul futuro delle relazioni tra la Russia e l’Occidente, con conseguenze potenzialmente destabilizzanti per l’intera regione. La tensione è palpabile e il rischio di un’escalation rimane elevato, rendendo cruciale il monitoraggio delle attività militari e delle dinamiche geopolitiche in corso.

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