Marines svolgono esercitazioni militari a Porto Rico, cresce la tensione tra Usa e Venezuela

Rosita Ponti

Novembre 2, 2025

La tensione tra gli Stati Uniti e il Venezuela ha raggiunto livelli preoccupanti. Il Pentagono ha confermato che il Corpo dei Marines ha effettuato esercitazioni di sbarco e infiltrazione nei Caraibi, un’azione che si inserisce in un contesto di crescente presenza militare statunitense nella regione e di speculazioni riguardo a un possibile attacco contro il Venezuela.

Il Comando Sud degli Stati Uniti ha condiviso un messaggio su X, corredato da un video, in cui si evidenzia che la 22esima Unità di Spedizione dei Marines ha svolto “operazioni di addestramento a Porto Rico”. Il filmato mostra un veicolo anfibio in movimento, trasportante truppe e attrezzature, sostenuto da elicotteri che partecipano alle esercitazioni di sbarco.

Il raid aereo e le dichiarazioni del Pentagono

Il Capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha rilasciato una dichiarazione su X riguardo a un attacco aereo condotto dagli Stati Uniti nei Caraibi, che ha portato alla morte di tre individui a bordo di un’imbarcazione sospettata di traffico di droga. Questo attacco fa parte di un’operazione più ampia delle forze armate statunitensi, mirata a colpire obiettivi legati al narcotraffico in acque internazionali.

Hegseth ha giustificato l’operazione, affermando che l’intelligence aveva identificato l’imbarcazione come coinvolta nel traffico illecito di sostanze stupefacenti. Ha inoltre specificato che le vittime erano attori non statali ostili, definendoli “tre uomini narcoterroristi” presenti sulla nave al momento dell’attacco. Questa operazione, avvenuta in acque internazionali, sottolinea la natura extragiurisdizionale delle azioni statunitensi e il legame diretto tra narcotraffico e terrorismo, un elemento centrale nella strategia di sicurezza della Difesa americana.

La posizione della Russia e le relazioni con il Venezuela

La Russia sta seguendo con grande attenzione l’evoluzione della situazione in Venezuela. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che Mosca è preoccupata per le crescenti tensioni e la “pressione militare” esercitata dagli Stati Uniti su Caracas. In una dichiarazione all’agenzia di stampa Tass, Peskov ha commentato le notizie secondo cui il presidente venezuelano Nicolás Maduro avrebbe richiesto formalmente a Vladimir Putin l’invio di missili, radar e aerei da combattimento.

Alexei Zhuravlev, primo vicepresidente del Comitato di difesa della Duma di Stato russa, ha menzionato la possibilità di fornire missili Oreshnik o Kalibr a Caracas, ricordando che il Venezuela riceve già armi dalla Russia. Peskov ha ribadito che Mosca desidera mantenere la pace nella regione, evitando nuovi conflitti, e ha sottolineato che il mondo è già sovraccarico di tensioni.

Questa dichiarazione arriva dopo che, il 21 ottobre, la Duma di Stato russa ha ratificato il trattato di partenariato strategico e di cooperazione tra Russia e Venezuela. Sergey Ryabkov, vice ministro degli Esteri russo, ha evidenziato l’importanza di questa ratifica, soprattutto in relazione alla “forte pressione senza precedenti” da parte degli Stati Uniti su Caracas.

Possibili raid contro il Venezuela

Media americani come il Wall Street Journal e il Miami Herald hanno suggerito che un raid contro i siti militari venezuelani legati ai narcos potrebbe avvenire a breve. Secondo il Washington Post, la portaerei USS Gerald R. Ford arriverà nei Caraibi la prossima settimana, accompagnata da tre navi da guerra e oltre 4.000 soldati.

L’operazione della Casa Bianca contro il narcotraffico mira a colpire il “Cártel de los Soles”. In risposta a tali sviluppi, Trinidad e Tobago ha emesso un allerta di “livello di allerta uno”, richiamando il proprio esercito a prepararsi. La posizione geografica dell’isola la rende vulnerabile a qualsiasi escalation militare.

La portaerei Ford rappresenta solo una parte del dispiegamento navale ordinato dal governo degli Stati Uniti, che ha già schierato otto navi da guerra, una nave per operazioni speciali e un sottomarino nucleare. Oltre a questo, il Pentagono ha inviato bombardieri lungo la costa venezuelana come dimostrazione di forza, trasferendo risorse alle basi statunitensi, tra cui quella di Porto Rico, che ora ospita caccia F-35.

Secondo il Segretario di Stato Marco Rubio, “Nicolás Maduro sarebbe a capo di un narco-Stato e del presunto ‘Cártel de los Soles’, che smercia stupefacenti negli Stati Uniti”. Tuttavia, il presidente venezuelano ha respinto con fermezza tali accuse. In questo contesto, il Pentagono ha schierato una flotta imponente al largo delle coste venezuelane, con la USS Gerald Ford e una serie di cacciatorpedinieri dotati di sistemi Aegis e circa 4.500 Marines pronti all’azione.

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