Cgil, la situazione della crisi abitativa: più di 40mila sfratti nel 2024

Rosita Ponti

Novembre 3, 2025

I dati forniti dalla CGIL, basati sulle rilevazioni del Ministero dell’Interno e presentati agli Ufficiali Giudiziari, mettono in luce una crescente tensione sul mercato delle locazioni in Italia. Nel 2024, il numero di provvedimenti di sfratto emessi ha superato le 40 mila unità, raggiungendo esattamente 40.158, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Circa la metà di questi provvedimenti (il 47%) è stata emessa nei capoluoghi di provincia, evidenziando una concentrazione significativa del fenomeno nelle aree urbane.

La principale causa di sfratto è la morosità, che da sola rappresenta 30 mila provvedimenti sul totale. A questa cifra si aggiungono 2 mila sfratti per necessità del locatore e oltre 8 mila per finita locazione. Quest’ultimo aspetto è emblematico di un cambiamento strutturale in atto: i proprietari tendono a riprendere possesso degli immobili per destinarli agli affitti brevi turistici, una scelta che garantisce rendimenti nettamente superiori rispetto alle locazioni residenziali tradizionali. Questa evoluzione sta portando a un processo di espulsione delle famiglie a reddito più basso e contribuisce alla diffusione del lavoro povero.

Un ulteriore indicatore della pressione abitativa è rappresentato dalle richieste di esecuzione di sfratto presentate agli ufficiali giudiziari, che mostrano un aumento significativo: si registrano 81 mila richieste totali, con un incremento del 10%. Gli sfratti effettivamente eseguiti, con l’intervento dell’ufficiale giudiziario, rimangono invece stabili, superando le 21 mila unità.

Geografia degli sfratti: Lombardia e Lazio in prima linea

Il fenomeno degli sfratti si manifesta in modo particolarmente intenso nelle regioni del Nord e del Centro Italia. In cima alla classifica per numero di provvedimenti emessi si trovano la Lombardia, con 6.574 sfratti, e il Lazio, con 6.101. Seguono a distanza la Campania, con 4.595 sfratti, e il Piemonte, con 4.058.

Altre regioni che mostrano un elevato numero di provvedimenti includono l’Emilia Romagna, con 2.801 sfratti, la Puglia, con 2.672, e la Toscana, con 2.454. Anche la Liguria, il Veneto e la Sicilia registrano numeri significativi, rispettivamente con 2.122, 2.080 e 1.957 sfratti. Le regioni con numeri inferiori sono l’Abruzzo, con 1.325, le Marche, con 921, il Friuli Venezia Giulia, con 683, l’Umbria, con 550, la Sardegna, con 414, e il Trentino Alto Adige, con 410. Infine, le regioni con il minor numero di provvedimenti sono la Calabria (172), il Molise (103), la Valle d’Aosta (85) e la Basilicata (81).

Questa mappa degli sfratti evidenzia non solo una crisi abitativa che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione, ma anche le dinamiche economiche che spingono i proprietari a rivedere le loro strategie di affitto. La situazione richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni e un intervento mirato per affrontare le sfide del mercato delle locazioni in Italia.

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