L’esercito israeliano continua a bombardare il sud del Libano, nonostante la recente tregua, creando un clima di tensione sempre più palpabile nel Paese dei cedri. I miliziani di Hezbollah, sostenuti dall’Iran, non mostrano intenzione di deporre le armi, alimentando così le preoccupazioni per un’escalation del conflitto.
Nella giornata di domenica 2 febbraio 2025, centinaia di persone si sono riunite a Nabatieh, nel Libano meridionale, per commemorare cinque membri di Hezbollah uccisi in attacchi israeliani. Un sesto membro era stato ucciso il giorno precedente. Tra i partecipanti, molti indossavano uniformi militari e giuravano fedeltà a Hassan Nasrallah, l’ex leader del gruppo, assassinato da Israele nel settembre 2024. L’inviato del Tg1 ha documentato le emozioni e le reazioni dei presenti, i quali accusano Israele di infrangere la tregua stabilita.
Le dichiarazioni di Netanyahu
Durante un incontro settimanale del suo governo, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha messo in guardia riguardo ai tentativi di Hezbollah di riarmarsi. Ha affermato che Israele “agirà , se necessario” qualora il governo libanese non adotti misure efficaci per disarmare il gruppo militante. “Hezbollah subisce colpi continuamente, anche in questi giorni, ma sta cercando di armarsi e di riprendersi”, ha dichiarato Netanyahu, sottolineando che ci si aspetta che il governo di Beirut onori gli impegni assunti, che includono il disarmo di Hezbollah.
Netanyahu ha ribadito che Israele eserciterà il proprio diritto alla legittima difesa, in conformità con le condizioni del cessate il fuoco stabilito a novembre 2024. La situazione rimane tesa, con il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto che potrebbe coinvolgere non solo Hezbollah, ma anche altre fazioni e attori regionali.
Le reazioni della popolazione libanese
Le reazioni della popolazione libanese sono fortemente influenzate dalla situazione attuale. A Nabatieh, il dolore per la perdita dei membri di Hezbollah è palpabile, ma ci sono anche sentimenti di rabbia e frustrazione nei confronti della violenza che continua a colpire il Paese. I manifestanti hanno espresso la loro indignazione nei confronti delle azioni israeliane, considerandole una violazione della tregua e un attacco alla sovranità libanese.
La presenza di combattenti in uniforme tra i partecipanti alla commemorazione evidenzia la continua militarizzazione della società libanese e il ruolo centrale di Hezbollah nel panorama politico e sociale del Libano. La popolazione, divisa tra chi sostiene il gruppo e chi desidera una risoluzione pacifica del conflitto, si trova ad affrontare una situazione complessa e instabile.
La tensione tra Israele e Hezbollah, unita alla fragilità della situazione politica in Libano, rende difficile prevedere come si evolverà la crisi nei prossimi mesi. Con l’attenzione internazionale rivolta verso la regione, gli sviluppi futuri saranno monitorati con grande interesse, mentre le speranze di una pace duratura sembrano ancora lontane.
