Il racconto dell’amico degli alpinisti deceduti in Himalaya: “Ultimo contatto giovedì, poi silenzio”

Rosita Ponti

Novembre 4, 2025

Il racconto di Valter Perlino, alpinista pinerolese, si fa drammatico mentre narra la sua esperienza durante la spedizione sul Monte Pambari, una vetta che raggiunge i 6.887 metri nell’Himalaya nepalese. Perlino, insieme ai compagni di avventura, Stefano Farronato e Alessandro Caputo, ha affrontato una situazione critica a causa di un malore che lo ha costretto a desistere dalla scalata. La spedizione ha avuto inizio nei giorni precedenti, ma il 31 ottobre 2025 una forte nevicata ha isolato i due alpinisti a oltre 5.000 metri, precisamente al Campo 1.

La situazione al campo 2 e la decisione di scendere

Valter Perlino, mentre si trovava al Campo 2 a 5.800 metri, ha avvertito un dolore al piede sinistro, sospettando di aver subito una trombosi venosa. Questo imprevisto ha portato a una decisione collettiva di scendere al Campo Base, situato a 4.800 metri. “Non so perché i miei compagni abbiano deciso di fermarsi al Campo 1“, ha dichiarato Perlino, facendo riferimento alla scelta di Farronato e Caputo di rimanere a 6.300 metri. La nevicata, che ha colto tutti di sorpresa, è iniziata lunedì 27 ottobre e ha continuato per sei giorni, complicando ulteriormente la situazione.

La comunicazione e l’emergenza

Perlino ha mantenuto i contatti con i suoi compagni fino alla sera del 30 ottobre, quando le comunicazioni si sono interrotte. “Stavano bene, avevano gas e viveri”, ha affermato, esprimendo preoccupazione per la mancanza di notizie. La situazione si è fatta critica, e già mercoledì 29 ottobre aveva lanciato un SOS, rendendosi conto che le condizioni sarebbero diventate insostenibili per tutti a causa della neve accumulata. Le operazioni di soccorso sono state avviate con l’assistenza di un team di soccorso nepalese, che ha utilizzato un elicottero e un dispositivo Recco per la ricerca dei dispersi.

Il supporto e i preparativi per il soccorso

A partire dal 3 novembre 2025, Perlino ha confermato che il team di soccorso è tornato sul posto per cercare di localizzare i suoi compagni. Ha sottolineato il supporto ricevuto anche da esperti italiani del soccorso che operano in Nepal, tra cui il pilota di elicotteri Manuel Folini e l’alpinista Muchele Cucchi. Le operazioni di ricerca sono state intensificate, con l’obiettivo di garantire la sicurezza di Farronato e Caputo. La situazione rimane critica, e la speranza è che le ricerche possano portare a buone notizie nei prossimi giorni.

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