Israele ha arrestato l’ex procuratrice generale militare, Yifat Tomer-Yerushalmi, coinvolta nella diffusione di un video che mostra presunti abusi su un detenuto palestinese nel centro di detenzione di Sde Teiman. La notizia arriva mentre continuano i bombardamenti su Gaza, con l’ONU che stima che l’81% delle strutture nella Striscia siano state distrutte. La Knesset ha approvato una legge che prevede la pena di morte per i “terroristi” palestinesi, escludendo gli israeliani da questa misura.
Raid aerei su Gaza city
Nella serata del 2 novembre 2025, Israele ha effettuato almeno due raid aerei sulla zona orientale di Gaza City, come riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Sebbene non siano state fornite informazioni su eventuali vittime, l’agenzia ha segnalato che bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani sono in corso da domenica, colpendo in particolare le città di Khan Younis e Gaza City. Queste operazioni militari hanno causato un aumento delle vittime tra i civili, aggravando la situazione umanitaria già critica.
Accesso agli aiuti umanitari a Gaza
Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per un maggiore accesso agli aiuti umanitari a Gaza, sottolineando che sebbene stiano raggiungendo più zone, non è sufficiente. Farhan Haq, portavoce dell’ONU, ha dichiarato che è necessario aprire ulteriori valichi di frontiera e garantire che tutti i punti di distribuzione siano operativi per poter assistere tutte le persone in difficoltà . Ha evidenziato che è fondamentale evitare aree interdette per ragioni di sicurezza o distruzione, affinché gli aiuti possano arrivare a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Valutazione della distruzione a Gaza
Un rapporto del Centro Satellitare delle Nazioni Unite ha rivelato che circa l’81% delle strutture nella Striscia di Gaza è stato danneggiato. Il nord della Striscia ha subito il maggiore incremento di danni dal luglio 2025, con quasi 5.700 nuove strutture colpite. In totale, oltre 123.000 edifici sono stati distrutti, mentre altri 50.000 risultano gravemente o moderatamente danneggiati. La situazione è drammatica, con circa 200.000 strutture compromesse in tutto il territorio.
Proposta di forza internazionale per Gaza
Gli Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per l’istituzione di una forza internazionale a Gaza per un periodo di almeno due anni. Secondo quanto riportato da Axios, la risoluzione darebbe agli Stati Uniti e ai Paesi partecipanti un ampio mandato per gestire la sicurezza nella Striscia fino alla fine del 2027, con possibilità di proroga. Le trattative tra i membri del Consiglio di Sicurezza sono in corso, con l’obiettivo di dispiegare le prime truppe a gennaio.
Richiesta di accesso per i giornalisti stranieri a Gaza
L’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha sollecitato Israele a permettere l’ingresso di giornalisti stranieri a Gaza in seguito all’entrata in vigore del cessate il fuoco. Funzionari statunitensi hanno confermato che la richiesta è stata presentata all’inizio dell’anno e che Trump ha espresso il desiderio di facilitare l’accesso, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza nella regione. La questione, sebbene non sia una priorità assoluta, è stata sollevata nuovamente dopo il cessate il fuoco del 10 ottobre.
Legge sulla pena di morte per terroristi palestinesi
Una commissione della Knesset ha approvato un disegno di legge che prevede la pena di morte per i “terroristi” palestinesi, una proposta sostenuta dal ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. Il disegno di legge non prevede la stessa pena per atti simili compiuti da israeliani. Ben Gvir ha minacciato di ritirare il supporto al governo se la legge non verrà approvata entro domenica. La proposta prevede che i terroristi condannati per omicidi motivati da razzismo o odio verso la popolazione vengano giustiziati.
Situazione dei palestinesi a Gaza
Fonti mediche hanno riportato che dieci palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore a Gaza, con decine di vittime intrappolate sotto le macerie. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco l’11 ottobre 2025, il numero totale di palestinesi uccisi è arrivato a 238, con 600 feriti. Le squadre di soccorso stanno affrontando enormi difficoltà nel raggiungere le persone in difficoltà a causa delle condizioni di sicurezza precarie.
Arresto dell’ex procuratrice Yifat Tomer-Yerushalmi
L’ex procuratrice generale militare dell’esercito israeliano, Yifat Tomer-Yerushalmi, è stata arrestata dalla polizia per la sua presunta responsabilità nella diffusione di un video che mostra torture su un detenuto palestinese. Dopo alcune ore di scomparsa, è stata trovata a Herzliya, vicino a Tel Aviv. Anche l’ex procuratore capo, Matan Solomosh, è stato arrestato. Entrambi sono accusati di ostruzione alla giustizia in relazione alla fuga di notizie del video e a un possibile insabbiamento dell’indagine.
Due morti nel sud del Libano
Due morti sono stati segnalati in attacchi israeliani nel sud del Libano. Secondo le fonti, un attacco ad A-Sharkia ha provocato una vittima e sette feriti, mentre un altro attacco a Baita al-Shaab ha causato la morte di un uomo. Questi eventi evidenziano l’escalation delle tensioni nella regione, che continua a essere instabile.
Consegna dei corpi dei palestinesi
Israele ha restituito i corpi di 45 palestinesi, dopo che Hamas ha riconsegnato i corpi di tre soldati israeliani presi in ostaggio il 7 ottobre 2023. Dall’inizio del cessate il fuoco, i militanti palestinesi hanno restituito i corpi di 20 ostaggi, mentre 8 rimangono a Gaza. I funzionari sanitari di Gaza stanno affrontando difficoltà per identificare i corpi a causa della mancanza di kit per i test del DNA.
Accettazione di Hamas di ritirarsi
Hamas ha accettato di ritirarsi dalle aree di Gaza sotto il controllo delle Forze di difesa israeliane, utilizzando corridoi della Croce Rossa, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco. Mediatori stanno lavorando per garantire che il ritiro avvenga senza violenze, evidenziando la complessità della situazione sul terreno.
Violenza in Cisgiordania
L’UNRWA ha denunciato che l’ondata di violenza in Cisgiordania ha raggiunto livelli storici. Solo nel mese di ottobre 2025, i coloni israeliani hanno distrutto circa 3.000 ulivi, contribuendo a una crisi agricola in una regione già vulnerabile. La commissione palestinese ha documentato un numero significativo di attacchi perpetrati da coloni e forze israeliane contro agricoltori e piantagioni locali, aggravando ulteriormente la situazione.
Le tensioni in Medio Oriente continuano a crescere, con la comunità internazionale che osserva con preoccupazione gli sviluppi in corso.
 