Nepal: le salme di Stefano Farronato e Alessandro Caputo giungono a Kathmandu

Rosita Ponti

Novembre 5, 2025

Le salme di Stefano Farronato e Alessandro Caputo, i due alpinisti italiani tragicamente deceduti a causa di una valanga durante la loro ascensione al Pambari, montagna che raggiunge i 6.887 metri nell’Himalaya nepalese, sono giunte a Kathmandu. Nella giornata odierna, saranno effettuate le procedure necessarie per il loro rientro in Italia, come confermato dai soccorritori italiani.

Una tragedia tra le montagne

Una serie di valanghe devastanti ha colpito le montagne del Nepal, trasformando un sogno di conquista in una vera e propria strage, con un bilancio di almeno sette vittime, tra cui cinque alpinisti italiani. Questi eventi drammatici, verificatisi tra venerdì e lunedì scorsi, hanno lasciato un segno profondo nel mondo dell’alpinismo, suscitando preoccupazione e mobilitando le autorità italiane. La Farnesina ha confermato le morti e sta seguendo con grande attenzione le sorti di altri connazionali che risultano ancora irraggiungibili.

Le operazioni di soccorso

Le operazioni di soccorso sono state avviate immediatamente dopo l’incidente. I soccorritori hanno dovuto affrontare condizioni climatiche avverse e un terreno estremamente instabile, complicando le operazioni di recupero. Le autorità locali, insieme ai team di soccorso italiani, hanno lavorato incessantemente per cercare di rintracciare i dispersi e garantire la sicurezza di altri alpinisti presenti nella zona. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalle condizioni meteorologiche, che hanno reso difficile l’accesso alle aree colpite.

Il ricordo degli alpinisti

Stefano Farronato e Alessandro Caputo erano noti nel panorama dell’alpinismo italiano per le loro imprese audaci e il loro spirito avventuriero. La loro scomparsa ha suscitato un’ondata di cordoglio tra gli appassionati di montagna e i loro colleghi. I social media sono stati inondati da messaggi di affetto e ricordo, mentre molti condividono le loro esperienze e avventure insieme ai due alpinisti. La comunità alpinistica si unisce nel dolore, onorando la memoria di chi ha perso la vita inseguendo la propria passione.

La tragedia avvenuta nel cuore dell’Himalaya mette in luce i rischi connessi all’alpinismo, un’attività che, sebbene affascinante, comporta pericoli significativi. Le autorità e gli esperti del settore stanno ora rivedendo le procedure di sicurezza per garantire che simili incidenti non si verifichino in futuro, mentre la ricerca di altri alpinisti ancora dispersi continua.

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