Ospite del programma “È sempre Cartabianca”, il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha affrontato il tema dell’attentato che ha colpito la sua auto e quella di sua figlia il 16 ottobre 2025 a Torvaianica. Durante la notte, le vetture sono state distrutte e avvolte dalle fiamme a causa di un’esplosione provocata da una bomba. L’episodio ha suscitato un notevole clamore mediatico e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza del giornalista e della sua famiglia.
Domande in commissione antimafia
A pochi giorni dall’audizione in Commissione Antimafia, Ranucci ha condiviso alcune delle domande ricevute dal senatore del Movimento 5 Stelle, Roberto Scarpinato. Le questioni sollevate riguardano il caso Moro, il caso Mattarella e le possibili connessioni con soggetti esterni coinvolti nelle stragi avvenute nel biennio 1992-1993. Ranucci ha dichiarato: “Ho chiesto di secretare la mia risposta perché si tratta di vicende particolari e premetto che non sono stato spiato o pedinato dal sottosegretario Fazzolari“.
Preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti
La tensione intorno a questo attentato pone l’accento su un clima di crescente preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti in Italia. Ranucci, noto per il suo lavoro di inchiesta, è ora al centro di un episodio che non solo ha colpito la sua vita personale ma ha anche riacceso il dibattito sulla libertà di stampa e sulla protezione dei professionisti del settore. La reazione delle istituzioni e della società civile sarà cruciale per garantire che tali atti non rimangano impuniti e che la verità possa emergere anche in contesti così complessi e delicati.
