Sigfrido Ranucci: “Non ho mai creduto a un coinvolgimento politico nell’attentato del 16 ottobre”

Veronica Robinson

Novembre 5, 2025

Ospite del programma “È sempre Cartabianca”, il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha affrontato il tema dell’attentato che ha colpito la sua auto e quella di sua figlia il 16 ottobre 2025 a Torvaianica. Durante la notte, le vetture sono state distrutte e avvolte dalle fiamme a causa di un’esplosione provocata da una bomba. L’episodio ha suscitato un notevole clamore mediatico e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza del giornalista e della sua famiglia.

Domande in commissione antimafia

A pochi giorni dall’audizione in Commissione Antimafia, Ranucci ha condiviso alcune delle domande ricevute dal senatore del Movimento 5 Stelle, Roberto Scarpinato. Le questioni sollevate riguardano il caso Moro, il caso Mattarella e le possibili connessioni con soggetti esterni coinvolti nelle stragi avvenute nel biennio 1992-1993. Ranucci ha dichiarato: “Ho chiesto di secretare la mia risposta perché si tratta di vicende particolari e premetto che non sono stato spiato o pedinato dal sottosegretario Fazzolari“.

Preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti

La tensione intorno a questo attentato pone l’accento su un clima di crescente preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti in Italia. Ranucci, noto per il suo lavoro di inchiesta, è ora al centro di un episodio che non solo ha colpito la sua vita personale ma ha anche riacceso il dibattito sulla libertà di stampa e sulla protezione dei professionisti del settore. La reazione delle istituzioni e della società civile sarà cruciale per garantire che tali atti non rimangano impuniti e che la verità possa emergere anche in contesti così complessi e delicati.

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