L’ex magistrato Antonio Di Pietro ha condiviso le sue opinioni sulla riforma della giustizia e sulla separazione delle carriere in un’intervista rilasciata a Tag24.it, pubblicata nel mese di marzo del 2025. Di Pietro ha messo in evidenza che ciò che viene definito riforma della giustizia non è altro che una modifica della magistratura, un concetto già affrontato nel 1989 quando si passò dal sistema inquisitorio a quello accusatorio.
Il sistema accusatorio e le sue implicazioni
Nel suo intervento, Di Pietro ha spiegato come il sistema accusatorio preveda un pubblico ministero responsabile delle indagini, mentre un giudice terzo valuta l’operato del pubblico ministero. Secondo l’ex magistrato, questa distinzione rappresenta un miglioramento rispetto al passato, quando un unico giudice si occupava sia delle indagini che del giudizio. Tuttavia, la situazione è cambiata con l’arrivo di Silvio Berlusconi, il quale ha cercato di modificare l’articolo 104 della Costituzione, relativo all’autonomia della magistratura, per completare il quadro accusatorio. Di Pietro ha affermato di essere sempre stato coerente con l’impostazione originale del 1989, che è stata influenzata da interessi privati.
Il dibattito sulla separazione delle carriere
Di Pietro ha anche fatto riferimento a Licio Gelli, evidenziando che non bisogna concentrarsi su chi ha proposto certe idee, ma sull’utilità delle stesse. Ha sottolineato che il desiderio di Berlusconi di separare le carriere mirava a controllare il pubblico ministero, mentre la riforma attuale non limita l’autonomia di quest’ultimo, anzi, la rafforza. Ha affermato che il pubblico ministero rimane sempre all’interno della giurisdizione e che l’interesse dei cittadini deve rimanere al centro del dibattito.
Critiche al Consiglio Superiore della Magistratura
L’ex magistrato ha poi criticato il sistema attuale del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), sostenendo che le correnti all’interno dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) influenzano le elezioni dei membri del CSM. Di Pietro ha proposto che il sorteggio, pur non essendo perfetto, possa offrire maggiore trasparenza rispetto all’attuale lottizzazione. Ha invitato i cittadini a considerare l’importanza di votare per l’intero pacchetto della riforma, al di là delle figure politiche coinvolte, sottolineando che il merito della riforma dovrebbe prevalere sulle polemiche politiche.
Responsabilità e risorse nel sistema legale
Infine, Di Pietro ha parlato del suo approccio alle critiche, affermando che le osservazioni di Marco Travaglio rappresentano uno stimolo per migliorare. Ha evidenziato l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e ha ribadito che, oltre alla giustizia, è necessario garantire risorse umane, mezzi finanziari e strutture adeguate per affrontare le ingiustizie nel sistema legale. Ha concluso che è fondamentale ridurre il numero di fascicoli per garantire maggiore certezza del diritto, sottolineando che questa è un’ingiustizia che deve essere corretta attraverso leggi e provvedimenti ordinari.
