Bagagli smarriti durante il volo, la Cassazione chiarisce: “Nessuna prova del valore per il rimborso”

Veronica Robinson

Novembre 6, 2025

Chi ha vissuto l’esperienza di perdere una valigia comprende appieno il carico di stress e frustrazione che ne deriva. Attese interminabili e la necessità di conservare ogni scontrino per poter richiedere un rimborso sono solo alcune delle difficoltà. Tuttavia, una nuova sentenza della Cassazione, emessa nel gennaio 2025, ha introdotto un cambiamento significativo per i viaggiatori. Secondo la Corte, non è più necessario dimostrare il contenuto della valigia, poiché si applica il principio del buon senso: all’interno di un bagaglio ci sono principalmente vestiti e biancheria.

Nuove regole per il risarcimento

Questa decisione rappresenta una svolta importante, poiché obbliga le compagnie aeree a risarcire i passeggeri in modo più rapido ed efficiente. La Suprema Corte ha stabilito che il risarcimento può essere richiesto semplicemente dimostrando che la compagnia aerea o le sue affiliate hanno smarrito il bagaglio. Inoltre, il giudice ha la facoltà di decidere caso per caso e può stabilire un risarcimento forfettario che può arrivare fino a 1.350 euro.

Situazione allarmante dei bagagli smarriti

Nel 2024, la situazione dei bagagli smarriti in Europa era allarmante: sono state perse o rubate 28 valigie ogni minuto, secondo l’ultimo rapporto di Sita, un’importante società di fornitura tecnologica nel settore del trasporto aereo. Questo dato evidenzia la crescente preoccupazione tra i passeggeri, molti dei quali si trovano a dover affrontare la sgradevole situazione di viaggiare con solo gli abiti indossati. La nuova normativa della Cassazione potrebbe alleviare parte di questa angoscia, semplificando il processo di richiesta di rimborso e garantendo una maggiore protezione per i viaggiatori.

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