Paderno Dugnano: il giovane condannato per l’omicidio della famiglia rinuncia all’appello

Veronica Robinson

Novembre 6, 2025

Il giovane di 19 anni, accusato di aver commesso un triplice omicidio nella sua abitazione a Paderno Dugnano quando aveva solo 17 anni, ha scelto di non presentare ricorso in Appello contro la condanna a vent’anni di reclusione. La sentenza, emessa il 27 giugno 2025 dal Tribunale per i minorenni di Milano, aveva inflitto la pena massima prevista per il suo crimine. Riccardo Chiaroni, il ragazzo in questione, ha deciso di accettare la condanna per poter scontare la pena e continuare il suo percorso di recupero e istruzione all’interno dell’istituto minorile in cui è attualmente detenuto. Questa scelta segna un momento cruciale in una vicenda che ha profondamente colpito l’opinione pubblica.

La scelta di accettare la condanna

Il giovane ha formalizzato la sua decisione di rinunciare al ricorso in Appello, abbandonando così l’opzione di un nuovo processo o di una possibile riduzione della pena. Questa scelta, frutto di una lunga riflessione, avviene a meno di un anno dalla condanna iniziale. L’avvocato Amedeo Rizza, difensore di Chiaroni, ha dichiarato che il ragazzo si sta rendendo conto della gravità delle sue azioni e desidera espiare la sua pena. “Intende continuare il percorso di cure e di studi universitari che ha iniziato durante la detenzione e, quando sarà il momento, ricominciare una nuova vita”, ha aggiunto il legale.

Il parere legale sulla sentenza

L’avvocato Rizza ha specificato che, dal punto di vista giuridico, esistevano elementi per presentare un Appello. Ha osservato che la sentenza era errata, in quanto non aveva riconosciuto un vizio parziale di mente e la pena inflitta era eccessiva rispetto alle attenuanti concesse. Nonostante ciò, il giovane ha deciso di non contestare la decisione, assumendosi la responsabilità delle sue azioni. “La difesa non può che rispettare la volontà dell’assistito”, ha affermato il legale, sottolineando che questa scelta rappresenta un passo significativo nel processo di consapevolezza del ragazzo.

Dettagli sulla condanna in primo grado

Il 27 giugno 2025, il Tribunale per i minorenni di Milano ha condannato il giovane a vent’anni di reclusione, la pena massima prevista nel rito abbreviato. La sentenza ha trascurato la perizia psichiatrica che indicava un vizio parziale di mente, ritenendo l’imputato capace di intendere e di volere al momento del delitto. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche, ma ha confermato la gravità estrema dei fatti e la piena responsabilità dell’imputato.

Il delitto di Paderno Dugnano

Nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024, all’interno della villetta di famiglia a Paderno Dugnano, il ragazzo ha aggredito e ucciso i suoi genitori e il fratello minore di dodici anni, infliggendo oltre cento coltellate. Dopo il delitto, è rimasto sul luogo fino all’arrivo dei carabinieri, che lo hanno arrestato poco dopo. Da quel momento, è detenuto in un istituto minorile, dove sta seguendo un percorso terapeutico e formativo. La decisione di non presentare Appello, spiegano i legali, deriva dal desiderio di affrontare la pena e di non allungare ulteriormente il processo giudiziario.

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