Impresa edile coinvolta in frode: sequestrati beni e crediti per oltre 10 milioni di euro

Veronica Robinson

Novembre 7, 2025

Un’operazione fraudolenta ha portato alla scoperta di un “condominio fantasma” creato ad arte per ottenere in modo illecito il Superbonus 110%. Questa truffa è stata rivelata dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Siracusa, che il 15 gennaio 2025 hanno eseguito il sequestro preventivo di beni e crediti d’imposta per un valore superiore ai 10 milioni di euro.

Indagini e piano fraudolento

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, hanno svelato un piano orchestrato da un rappresentante di una società di costruzioni locale. L’obiettivo era quello di ottenere vantaggi fiscali indebiti attraverso la simulazione della creazione di un condominio, che in realtà non è mai esistito. Il punto di partenza di questa operazione fraudolenta è stato l’acquisto di un albergo dismesso, situato nel capoluogo, esteso per oltre 5.000 metri quadrati e acquisito per circa un milione di euro. L’immobile, completamente abbandonato, è stato trasformato in un moderno complesso residenziale attraverso un progetto di riqualificazione, con alcuni appartamenti già venduti, ma il tutto a spese dello Stato.

Frazionamento e contratti preliminari

Per realizzare questa frode, la società ha dapprima frazionato catastalmente l’immobile, creando 101 unità abitative, box auto e moto. Successivamente, sono stati stipulati cinque contratti preliminari di vendita con soggetti compiacenti, tra cui la moglie del rappresentante legale e alcuni familiari dei soci. Pochi giorni dopo, i cinque privati e il rappresentante della società si sono riuniti per redigere un verbale che attestava la nascita del condominio.

Smantellamento della frode

Questa operazione, che a prima vista poteva apparire legittima, è stata smascherata dalle Fiamme Gialle. Infatti, non è avvenuto alcun reale trasferimento di proprietà, poiché i contratti preliminari implicavano solo un impegno reciproco tra le parti. Di conseguenza, gli appartamenti sono rimasti di proprietà dell’impresa che aveva originariamente acquistato l’intero edificio.

Contratti di appalto e crediti d’imposta

Per completare la frode, il “condominio” ha stipulato tre contratti di appalto per lavori di efficientamento energetico, installazione di impianti fotovoltaici e adeguamento sismico dell’edificio, affidando gli interventi a un consorzio con sede in provincia di Ragusa. Al termine dei lavori, è stata presentata all’Agenzia delle Entrate un’istanza per il riconoscimento di crediti d’imposta per circa 15 milioni di euro, ottenendo agevolazioni per un totale di 10 milioni.

Cessione dei crediti fiscali

Le indagini hanno rivelato che i crediti fiscali, generati in modo illecito, sono stati ceduti al consorzio che ha eseguito i lavori. Questo consorzio ha successivamente monetizzato i crediti trasferendoli a una società multinazionale del settore energetico, che si è dimostrata estranea alla frode.

Benefici economici illeciti

La creazione del “condominio” è stata quindi utilizzata dalla società di costruzioni per accedere a benefici economici non spettanti, poiché la legge vieta esplicitamente che le agevolazioni fiscali del Superbonus 110% possano essere ottenute per l’esercizio di “attività di impresa” e per la ristrutturazione di un intero immobile a spese dello Stato, con l’intento di rivendere gli appartamenti.

Indagati e sequestro dei beni

A seguito delle evidenze raccolte, la locale Autorità giudiziaria ha iscritto nel registro degli indagati 11 soggetti, tra cui una società e dieci persone fisiche, per i reati di truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Su richiesta dei magistrati, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni, conti correnti e crediti fiscali della società di costruzioni e dei falsi acquirenti, per un valore complessivo superiore ai 10 milioni di euro.

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