Il conflitto tra Israele e Libano si intensifica, con l’esercito israeliano che ha avviato una serie di bombardamenti nel paese dei cedri. Le forze israeliane accusano il movimento Hezbollah di non rispettare gli accordi di disarmo previsti dal cessate il fuoco. Secondo fonti locali, sono almeno 20 le vittime registrate in un arco di tempo di dieci giorni. L’UNIFIL, la missione delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace, ha espresso la propria condanna, sottolineando che le azioni di Tel Aviv contravvengono alla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza.
Gli attacchi aerei e le vittime
Nel periodo compreso tra il 28 ottobre e il 7 novembre 2025, gli attacchi aerei israeliani hanno colpito diverse aree del Libano, causando un numero significativo di morti e feriti. Le autorità locali hanno confermato che il bilancio delle vittime ha raggiunto almeno 20 persone, con numerosi feriti. Le operazioni militari di Israele sono state giustificate come una risposta alla minaccia rappresentata da Hezbollah, il quale, secondo il governo israeliano, non ha rispettato gli impegni di disarmo previsti dagli accordi di pace.
La situazione ha sollevato preoccupazioni a livello internazionale, con l’UNIFIL che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui si afferma che gli attacchi israeliani violano le disposizioni della Risoluzione 1701, che mira a garantire la stabilità nella regione e a prevenire l’escalation del conflitto. La missione delle Nazioni Unite ha chiesto un immediato cessate il fuoco e il rispetto degli accordi esistenti.
La situazione a Gaza e le trattative con l’Egitto
Parallelamente alla crisi in Libano, la tregua a Gaza è appesa a un filo. Le tensioni nella Striscia di Gaza continuano a crescere, con l’Egitto che ha offerto la propria disponibilità ad accogliere 200 miliziani di Hamas, attualmente presenti nelle aree occupate da Israele. Questa proposta è stata avanzata in un contesto di crescente preoccupazione per la sorte degli ostaggi, di cui alcuni potrebbero trovarsi nei territori controllati da Israele.
Le trattative per il rilascio degli ostaggi sono complesse e delicate, e la presenza dei corpi di sette ostaggi potrebbe complicare ulteriormente la situazione. Le autorità egiziane stanno cercando di mediare tra le parti coinvolte, sperando di riportare una certa stabilità nella regione e di facilitare un accordo che possa portare a una cessazione delle ostilità . La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che la situazione potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini di Israele e Libano.
