Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha avuto incontri significativi in Italia, prima con Papa Francesco il 6 novembre 2025 e poi il 7 novembre con il presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. Durante questi incontri, il leader palestinese ha discusso la situazione attuale in Palestina e le prospettive di pace nella regione. Nel frattempo, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha rilasciato dichiarazioni riguardo agli sviluppi in Medio Oriente, affermando che il Kazakistan ha aderito agli Accordi di Abramo e annunciando l’imminente dispiegamento di una forza di stabilizzazione a Gaza.
La situazione a Gaza secondo l’Onu
Le Nazioni Unite hanno reso noto che a Gaza continuano a verificarsi esplosioni e attacchi aerei, con un numero crescente di vittime tra i civili. Farhan Haq, portavoce dell’ONU, ha dichiarato che gli attacchi israeliani sono concentrati in aree come Khan Younis, Gaza Est e Rafah. Queste operazioni militari stanno causando un significativo numero di morti e feriti, in particolare nella città di Gaza e nei governatorati di Deir al Balah e Khan Younis. La situazione umanitaria è estremamente critica e la comunità internazionale è in allerta per l’ulteriore deterioramento delle condizioni di vita nella Striscia.
Le dichiarazioni di Trump sulla forza di stabilizzazione
Donald Trump ha annunciato che una forza di stabilizzazione internazionale sarà inviata a Gaza “molto presto”. Questa dichiarazione è avvenuta il giorno dopo che gli Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per supportare il suo piano di pace. Durante un incontro con leader dei Paesi dell’Asia centrale, Trump ha affermato che la tregua a Gaza sta funzionando e che i vari Stati stanno mostrando interesse a partecipare a questa iniziativa di stabilizzazione. Ha anche sottolineato che Hamas rappresenta una piccola parte del conflitto, nonostante la gravità della situazione.
Il Kazakistan e gli Accordi di Abramo
Trump ha comunicato che il Kazakistan è il primo Paese ad aderire agli Accordi di Abramo durante il suo secondo mandato. Questa adesione è stata annunciata dopo una conversazione tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev. Trump ha evidenziato l’importanza di questo passo come un segnale di pace e prosperità , promettendo che ci saranno ulteriori adesioni da parte di altri Paesi. La cerimonia di firma per ufficializzare l’adesione del Kazakistan agli Accordi è prevista a breve.
La vita quotidiana dei civili a Gaza
La vita dei civili a Gaza è caratterizzata da un costante stato di emergenza e paura a causa dei bombardamenti e delle operazioni militari. Le testimonianze di chi vive nella Striscia raccontano di una quotidianità segnata dalla mancanza di beni essenziali e dalla paura di attacchi aerei. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per alleviare le sofferenze della popolazione e per promuovere un dialogo costruttivo tra le parti in conflitto.
Appello dell’Unifil contro gli attacchi in Libano
L’Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano, ha espresso preoccupazione per l’intensificarsi degli attacchi israeliani nel sud del Libano. In una dichiarazione ufficiale, l’Unifil ha chiesto a Israele di fermare immediatamente le operazioni militari, sottolineando che queste violano la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. La missione ONU ha avvertito che tali azioni mettono in pericolo la sicurezza dei civili e ostacolano i progressi verso una soluzione pacifica.
Le accuse di crimine di guerra da parte del Libano
Il presidente libanese Joseph Aoun ha accusato Israele di aver commesso crimini di guerra a seguito dei recenti raid nel sud del Libano. Aoun ha dichiarato che gli attacchi israeliani rappresentano un chiaro tentativo di minare la sovranità libanese, soprattutto in un momento in cui il Libano cerca di avviare negoziati pacifici per risolvere le questioni irrisolte con Israele. La situazione rimane tesa e la comunità internazionale è invitata a intervenire per prevenire ulteriori escalation.
Hezbollah e l’unità nazionale contro Israele
Il movimento libanese Hezbollah ha esortato le autorità libanesi a unirsi contro l’aggressione israeliana. In una lettera aperta, Hezbollah ha sottolineato l’importanza di un fronte comune per garantire la sicurezza del Libano e proteggere la dignità nazionale. L’organizzazione ha avvertito che le pressioni esterne, in particolare da parte degli Stati Uniti, mirano a disarmare Hezbollah e a compromettere la capacità del Libano di resistere.
Critiche al licenziamento del giornalista Nunziati
La Federazione Internazionale dei Giornalisti ha condannato il licenziamento di Gabriele Nunziati, corrispondente da Bruxelles, avvenuto dopo che ha posto domande sulla responsabilità di Israele nella ricostruzione di Gaza. Questa decisione è stata vista come un attacco alla libertà di stampa e alla necessità di garantire che i giornalisti possano svolgere il loro lavoro senza timori di ritorsioni.
Attacchi alla moschea di Al-Aqsa
Circa 920 coloni israeliani hanno assaltato il complesso della moschea di Al-Aqsa, con la protezione delle forze di occupazione israeliane. Questo evento ha suscitato grande preoccupazione tra la popolazione palestinese e ha portato a manifestazioni di protesta contro le violazioni dei diritti religiosi.
Incidenti mortali in Cisgiordania
In Cisgiordania, un quindicenne palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane a al-Yamun. Le circostanze della sua morte sono oggetto di controversia, con diverse versioni degli eventi. La situazione continua a essere tesa e il numero di vittime tra i civili palestinesi rimane preoccupante.
Trattative per il passaggio sicuro di miliziani di Hamas
Attualmente sono in corso trattative per consentire il passaggio sicuro di circa 200 miliziani di Hamas bloccati nei tunnel a Rafah. Gli Stati Uniti, insieme a mediatori egiziani, qatarioti e turchi, stanno cercando di risolvere la questione. Tuttavia, ci sono divergenze tra le parti coinvolte, in particolare riguardo alla questione della sicurezza e alla gestione della situazione.
Discussioni tra Usa e palestinesi sulla risoluzione Onu
L’ambasciatore americano all’ONU, Mike Waltz, ha incontrato diplomatici palestinesi per discutere una bozza di risoluzione che prevede l’autorizzazione di una forza di sicurezza internazionale a Gaza. Le trattative si concentrano sul coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Palestinese nel processo di governance e sicurezza, con la comunità internazionale che cerca di trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza israeliane e i diritti palestinesi.
Video di torture nel carcere di Sde Teiman
Un video di abusi su un detenuto palestinese nel carcere di Sde Teiman ha suscitato indignazione in Israele. Le immagini mostrano un brutale episodio di tortura, sollevando interrogativi sulla condotta delle forze di sicurezza israeliane e sulla necessità di garantire il rispetto dei diritti umani anche nei luoghi di detenzione.
