La serranda dei locali situati in Vico Quercia, cuore pulsante del centro storico di Napoli, si chiude puntualmente alle 21. Questo è il momento in cui i gestori, invece di accogliere i clienti per la consueta **movida** serale, avviano una **protesta** contro l’**ordinanza** del **Comune**, entrata in vigore il 1° marzo 2025. Le nuove disposizioni impongono il **divieto** di vendita e somministrazione di **bevande alcoliche** e **analcoliche** da asporto dalle 22 alle 6 del mattino, oltre a stabilire la **chiusura anticipata** dei locali. Durante la settimana, da domenica a giovedì, gli **esercizi commerciali** dovranno chiudere a mezzanotte e mezza, mentre il venerdì e il sabato l’orario di chiusura è fissato all’una e trenta.
Motivazioni della protesta
Questa iniziativa è stata adottata a seguito di una serie di **conflitti legali** tra i **residenti**, che si sono detti stanchi del **caos notturno**, e l’**amministrazione comunale**, che è stata condannata a risarcire i cittadini per non aver garantito la necessaria **quiete pubblica**. Di fronte a questa situazione, i **proprietari** dei locali hanno già annunciato l’intenzione di presentare **ricorso** al **Tar**, evidenziando le **difficoltà economiche** che tali restrizioni potrebbero causare.
Partecipazione degli esercenti
La **protesta** ha visto la partecipazione attiva di molti **esercenti**, che hanno espresso il loro disappunto per le **misure** ritenute eccessive e dannose per il **settore** della **ristorazione** e della **vita notturna**. In una città come **Napoli**, dove la **cultura** del **divertimento** è parte integrante della vita sociale, queste restrizioni sono percepite come un attacco alla **libertà di impresa** e alla **tradizione** di **convivialità ** che caratterizza l’area.
Dibattito e richieste
Il **dibattito** si fa acceso, con i **commercianti** che chiedono un confronto diretto con le **autorità locali** per trovare **soluzioni** che possano bilanciare le esigenze dei **residenti** con quelle delle **attività commerciali**. La questione della **sicurezza** e della **quiete pubblica** rimane al centro del dibattito, mentre i locali continuano a chiudere le serrande in segno di **protesta**, in attesa di **sviluppi futuri**.
