La recente morte di due atleti, Alberto Zordan, 48 anni, di Sovizzo, e Anna Zilio, 39 anni, di Marano, ha sollevato interrogativi e preoccupazioni nelle procure di Vicenza e Verona. Entrambi facevano parte del Team Km Sport di San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona, e sono deceduti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, entrambi colpiti da un malore improvviso nel sonno.
Indagini sulle cause delle morti
Le autorità hanno avviato indagini per chiarire le circostanze che hanno portato ai decessi. Secondo quanto dichiarato dalla procura di Vicenza, sono stati effettuati esami diagnostici sui tessuti delle vittime, con l’obiettivo di comprendere meglio le cause dei decessi. In aggiunta, è stata richiesta un’analisi approfondita dei liquidi biologici. La Polizia, incaricata della raccolta di prove, ha eseguito verifiche sui certificati medici agonistici che i due atleti avevano presentato per partecipare a competizioni sportive amatoriali.
Durante le indagini, gli investigatori hanno visitato uno studio medico per acquisire documenti riguardanti l’attività agonistica di Anna Zilio, scoprendo che il certificato era datato 2021. Si è appreso che la runner era stata costretta a fermarsi per problemi fisici proprio in quell’anno. Al contrario, Alberto Zordan risultava in regola con i suoi certificati medici. La coincidenza dei decessi, avvenuti in maniera simile, ha destato ulteriori preoccupazioni.
Le reazioni della comunità sportiva
La comunità sportiva è in lutto e chiede risposte. “La famiglia di Anna ha bisogno di chiarezza riguardo alle cause del decesso“, ha affermato l’avvocato Marco Pezzotti, legale dei familiari di Zilio. “C’è un grande dolore e desideriamo conoscere la verità”. Anche Emanuele Marchi, vicepresidente della Km Sport, ha espresso la sua preoccupazione, affermando di voler comprendere le ragioni dietro la morte dei due atleti. “Non vediamo alcuna correlazione tra i due eventi, ma è naturale sentirsi tristi e dispiaciuti per la perdita di amici e compagni”, ha dichiarato.
Le procure di Verona e Vicenza hanno aperto fascicoli d’indagine, ma al momento non ci sono indagati. Marchi ha sottolineato che la loro associazione non ha trovato alcun legame tra i decessi, evidenziando che si tratta di una tragedia isolata. La segreteria della Km Sport, gestita da Anna Zilio, si occupava della documentazione degli atleti, ma non vi era alcun contatto diretto tra lei e Zordan durante gli allenamenti.
Ipotesi sui certificati medici
Nelle ultime ore, è emersa l’ipotesi che i certificati di idoneità agonistica di Anna Zilio potessero essere stati manipolati. Tuttavia, Marchi ha chiarito che Anna gestiva la segreteria, ma non si allenava con Alberto. “La nostra è una realtà sportiva amatoriale e Anna era una persona solare, molto apprezzata da tutti. La sua morte, seguita da quella di Zordan, ha colpito profondamente tutti noi”, ha concluso il vicepresidente della Km Sport.
Le indagini proseguono, e la comunità attende con ansia i risultati che possano chiarire la situazione e fornire risposte a una tragedia che ha colpito profondamente il mondo dello sport locale.
