Scontro sulla manovra economica: opposizioni accusano di favorire i ricchi

Veronica Robinson

Novembre 7, 2025

Dopo la conclusione delle audizioni, il 12 ottobre 2025, sono stati designati quattro relatori per esaminare la manovra economica proposta dal governo. Gli emendamenti potranno essere presentati fino al 14 novembre 2025. Fratelli d’Italia (Fdi) sostiene la necessità di una manovra che, pur mantenendo un approccio prudente nei conti pubblici, si orienti verso la crescita e il supporto al ceto medio. Antonio Tajani, esponente di Fdi, ha messo in evidenza l’importanza degli affitti brevi, affermando: “La Corte dei Conti ci dà ragione. Aumentare le tasse incrementa il rischio di evasione fiscale“.

Critiche dalla Lega

Dall’altra parte, la Lega ha espresso forti critiche attraverso il vicesegretario Crippa, in risposta alla bocciatura della Corte dei Conti riguardo alla rottamazione delle cartelle esattoriali. “Vivono su Marte”, ha commentato, mentre Matteo Salvini continua a ribadire la necessità di rivedere le politiche fiscali.

Reazioni delle opposizioni

Le opposizioni non si sono fatte attendere, evidenziando le critiche mosse da Banca d’Italia e i dati forniti dall’Istat come prova di una manovra priva di una visione chiara, senza prospettive di crescita e a favore dei più abbienti. Elly Schlein, dopo aver partecipato alle audizioni al Nazareno per elaborare una contromanovra, ha puntato il dito contro il governo in merito alla sanità: “I dati di Istat e Corte dei Conti mettono a nudo le fragilità dell’esecutivo”.

Risposta di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte ha risposto in modo incisivo alle affermazioni della premier Giorgia Meloni, sollevando questioni relative alla sicurezza. “Non se la prenda con me, i dati provengono dal Viminale. Stiamo assistendo a un aumento degli sbarchi, scippi e rapine“, ha dichiarato, invitando Meloni a destinare il miliardo speso in Albania per potenziare le forze dell’ordine italiane.

Critiche da Alleanza Verdi e Sinistra

Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) ha criticato duramente la gestione economica del governo, affermando che “la propaganda è smontata dai dati Istat“, e denunciando che Meloni sembra trovare risorse solo per il Cnel di Brunetta. Anche Matteo Renzi ha espresso il suo disappunto riguardo alla manovra, aggiungendo un ulteriore elemento di tensione al dibattito politico in corso.

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