Cop30, la direttrice Unicef avverte: “Il 15% delle morti infantili è causato dall’inquinamento atmosferico”

Rosita Ponti

Novembre 9, 2025

La situazione climatica globale continua a destare preoccupazione, in particolare per le generazioni più giovani. Durante la plenaria generale dei leader della Cop30, tenutasi a Belém, in Brasile, il 9 novembre 2025, Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, ha messo in evidenza l’urgenza di affrontare la crisi climatica, sottolineando che la metà dei bambini nel mondo vive in Paesi a rischio estremo di disastri climatici. Le proiezioni indicano che entro il 2050, l’esposizione dei bambini alle ondate di calore potrebbe aumentare di otto volte.

Attualmente, un bambino su cinque sperimenta almeno il doppio dei giorni di caldo estremo rispetto ai tempi dei suoi nonni. L’analisi dell’Unicef rivela che l’inquinamento atmosferico è responsabile di circa il 15% dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni, un dato allarmante che richiede interventi immediati.

La crisi climatica e i diritti dei bambini

Russell ha dichiarato che la crisi climatica rappresenta una grave minaccia ai diritti dei bambini, che costituiscono un terzo della popolazione mondiale e la metà di coloro che vivono in condizioni di estrema povertà. La vulnerabilità dei bambini ai cambiamenti climatici è accentuata dalla loro età e dal fatto che i loro sistemi fisici non sono ancora completamente sviluppati. Secondo i dati forniti, ogni aumento di un grado Celsius della temperatura terrestre incrementa del 5% le probabilità di parto prematuro o di morte in utero per le donne in gravidanza.

La direttrice dell’Unicef ha evidenziato l’importanza di agire prontamente per ridurre le emissioni di gas serra. Una transizione energetica giusta non solo contribuirà a mitigare il cambiamento climatico, ma porterà anche benefici significativi per i bambini, riducendo l’inquinamento atmosferico. Russell ha insistito sulla necessità di aumentare gli investimenti nell’adattamento climatico e nei servizi essenziali, come salute, istruzione, acqua potabile, igiene, alimentazione e protezione sociale, fondamentali per la crescita e lo sviluppo dei più giovani.

Impegni globali e responsabilità collettiva

In un contesto di crescente consapevolezza, Russell ha accolto con favore il fatto che il 70% dei Contributi Determinati a livello nazionale, presentati dai vari governi, includa impegni specifici a favore dei bambini. Inoltre, 70 governi hanno firmato la Dichiarazione sui bambini, i giovani e l’azione per il clima, un passo significativo verso il riconoscimento delle esigenze dei più giovani nei piani e nelle politiche climatiche.

La direttrice dell’Unicef ha concluso il suo intervento ponendo un’importante domanda: “I bambini hanno bisogno e meritano un pianeta più pulito e più sicuro. La vera sfida è se saremo in grado di affrontare questa responsabilità”. La questione rimane aperta e richiede un impegno collettivo e immediato da parte di tutti i leader mondiali per garantire un futuro sostenibile alle nuove generazioni.

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