Restituzione di Goldin da parte di Axios: possibile accordo sui miliziani di Hamas

Rosita Ponti

Novembre 9, 2025

Il 2025 continua a essere un anno di tensioni in Medio Oriente, con eventi significativi che si susseguono in Cisgiordania e nei rapporti tra Israele e i suoi vicini. Le recenti dichiarazioni e azioni militari evidenziano una situazione complessa e delicata, che coinvolge diversi attori regionali e internazionali.

Operazione dell’idf in cisgiordania

L’esercito israeliano, noto come IDF, ha reso noto di aver neutralizzato un presunto “terrorista” durante un’operazione nelle aree di Jenin e Tulkarem, situate nel nord della Cisgiordania. L’IDF ha dichiarato che l’operazione mirava a prevenire attacchi contro le proprie forze. Non sono state registrate vittime tra le fila israeliane, il che testimonia l’efficacia dell’intervento. La situazione nella regione rimane tesa, con frequenti scontri tra le forze israeliane e i gruppi militanti palestinesi. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente violenza e instabilità, con un’attenzione particolare rivolta alle azioni delle forze di sicurezza israeliane.

Restituzione di hadar goldin e i miliziani di hamas

La questione della restituzione del corpo di Hadar Goldin, soldato israeliano ucciso nel 2014, sta sollevando nuovi sviluppi. Secondo quanto riportato da Axios, la sua restituzione potrebbe facilitare un accordo riguardante circa 200 miliziani di Hamas, attualmente bloccati in un tunnel a Rafah. L’amministrazione statunitense, sotto la guida di Donald Trump, sta esercitando pressioni su Hamas affinché consegni il corpo di Goldin, ritenendo che ciò possa contribuire a ridurre le tensioni e a favorire un cessate il fuoco duraturo. Le trattative sono delicate e il premier israeliano Benjamin Netanyahu potrebbe guadagnare maggiore libertà di manovra per negoziare un’uscita sicura per i miliziani di Hamas.

La federcalcio irlandese e la uefa

Un altro fronte di tensione si è aperto nel mondo dello sport, con la Federcalcio irlandese (FAI) che ha approvato una mozione per richiedere l’esclusione di Israele dalle competizioni europee. Questa mozione è stata proposta dal club di Dublino ‘Bohemians’ e si basa su presunti comportamenti scorretti da parte della Federcalcio israeliana, in particolare riguardo a violazioni delle normative UEFA. La FAI ha annunciato che la risoluzione è stata approvata con un voto ampio, ma la UEFA non ha ancora commentato ufficialmente la questione. Questo sviluppo potrebbe avere ripercussioni significative sulle relazioni tra Israele e le organizzazioni sportive europee.

Le dichiarazioni di araghchi sull’instabilità regionale

Il ministro degli Esteri iraniano, Seyyed Abbas Araghchi, ha recentemente dichiarato che Israele rappresenta una fonte di instabilità nel Medio Oriente. Le sue affermazioni, pubblicate su un social network, accusano il regime di Tel Aviv di genocidio, crimini di guerra e apartheid nei confronti dei palestinesi. Araghchi ha sottolineato che Israele ha bombardato diversi paesi nell’ultimo anno e occupa territori palestinesi, libanesi e siriani. Queste dichiarazioni evidenziano le tensioni tra Iran e Israele, con l’Iran che continua a criticare le politiche israeliane in un contesto geopolitico già complesso.

Pressioni statunitensi su israele riguardo ai miliziani di hamas

Le pressioni da parte dell’amministrazione Trump su Israele si intensificano, con l’obiettivo di garantire un passaggio sicuro per i miliziani di Hamas attualmente asserragliati in un tunnel sotto Rafah. Secondo quanto riportato da un’emittente israeliana, i funzionari statunitensi stanno cercando di mediare un accordo che prevede la restituzione del corpo di Goldin in cambio della resa dei miliziani. Tuttavia, Hamas non ha fornito indicazioni chiare riguardo ai tempi della restituzione. Gli Stati Uniti vedono questo accordo come un possibile modello per future negoziazioni e disarmo pacifico di Hamas.

Resistenze arabe sulla ricostruzione di gaza

Infine, i paesi arabi stanno esprimendo forti resistenze a una proposta sostenuta dagli Stati Uniti per ricostruire Gaza solo nella parte controllata da Israele. Fonti diplomatiche indicano che questa proposta potrebbe portare a una divisione permanente del territorio palestinese, preoccupazione espressa da diversi leader arabi. Il ministro degli Esteri giordano ha sottolineato l’importanza di mantenere l’unità di Gaza e ha avvertito che la continuazione della posizione statunitense potrebbe generare scontri tra le diverse fazioni e stati coinvolti. La situazione a Gaza rimane critica, con la necessità di un intervento internazionale per affrontare la crisi umanitaria e politica in corso.

×