Gemelli: eseguiti i primi interventi robotici per rimuovere la tiroide senza cicatrici

Veronica Robinson

Novembre 10, 2025

Effettuati presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma i primi interventi di tiroidectomia utilizzando la tecnica innovativa di chirurgia robotica Baba, proveniente dalla Corea del Sud. Questo approccio chirurgico consente di rimuovere la tiroide senza lasciare cicatrici visibili sul collo, utilizzando un accesso attraverso le ascelle e le mammelle. La tecnica Baba, acronimo di Bilateral Axillo-Breast Approach, prevede quattro piccole incisioni a livello ascellare e periareolare, attraverso le quali gli strumenti robotici possono raggiungere la loggia tiroidea, sostituendo la tradizionale incisione cervicale. Tale metodo non solo garantisce un risultato estetico di alto livello, ma fornisce anche al chirurgo una visione simmetrica e bilaterale dei lobi tiroidei, migliorata dall’uso di una telecamera robotica. La tecnica ĆØ indicata per trattare sia patologie benigne che tumorali della tiroide.

Interventi al Policlinico Universitario Agostino Gemelli

La prima paziente operata al Gemelli lo scorso settembre ĆØ una trentenne proveniente dall’Abruzzo, la quale ha manifestato un alto grado di soddisfazione per la sua scelta. Da quel momento, il professor Marco Raffaelli, Ordinario di Chirurgia Generale all’UniversitĆ  Cattolica e direttore della UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, ha portato a termine con successo una decina di interventi utilizzando questa nuova tecnica.

Partecipazione a congresso in Corea del Sud

Raffaelli ha raccontato che lo scorso agosto si ĆØ recato in Corea del Sud per partecipare a un congresso nazionale della Korean Thyroid Association, dove ha tenuto una lettura magistrale sul tema “Presente e futuro della chirurgia tiroidea. Una prospettiva europea”. Durante l’evento ha ricevuto una targa commemorativa dal professor Woong Youn Chung, dell’UniversitĆ  Yonsei di Seoul, considerato uno dei pionieri della chirurgia tiroidea robotica. Approfittando della sua visita, il professor Raffaelli si ĆØ recato all’AIN Hospital di Incheon, dove ha avuto l’opportunitĆ  di apprendere la tecnica direttamente da Jin Wook Yi, uno dei maggiori esperti nel campo.

Benefici e sfide della chirurgia robotica

I tempi di intervento con la tecnica robotica sono leggermente superiori rispetto a quelli della chirurgia tradizionale, ma i benefici estetici sono considerevoli. I pazienti possono essere dimessi giĆ  il giorno successivo all’operazione. Tuttavia, i costi di questa procedura sono più elevati rispetto a quelli della chirurgia tradizionale, un aspetto che rappresenta una sfida comune per la chirurgia robotica, che attualmente non dispone di un DRG dedicato. Raffaelli ha espresso la speranza che si possa trovare rapidamente una soluzione a questo problema, per rendere disponibili questi interventi a un numero crescente di pazienti. Il futuro della chirurgia tiroidea si preannuncia sempre più orientato verso approcci mini-invasivi, conservativi e robotici.

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