Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha espresso preoccupazioni sul sistema fiscale italiano in un’intervista rilasciata a La Stampa. Durante l’incontro, Ruffini ha sottolineato l’importanza di non trascurare una valutazione complessiva del sistema tributario, evidenziando come i redditi del ceto medio, fissati attorno ai 50mila euro, siano gravati dalla stessa aliquota che colpisce i redditi milionari. Questa situazione solleva interrogativi sulla reale progressività del sistema fiscale.
Riunione dei comitati ‘più uno’ a Roma
Sabato prossimo, a Roma, si terrà un incontro dei Comitati ‘Più uno’, un’iniziativa che ha preso piede in tutte le Regioni italiane. Ruffini ha dichiarato che durante questa riunione si discuterà di come strutturare un nuovo Movimento, con l’intento di restituire voce ai cittadini che non si rassegnano a una democrazia che considera insufficiente. L’obiettivo è quello di stimolare un cambiamento all’interno della politica, in particolare nel Campo Largo, che Ruffini descrive come una realtà sempre più minoritaria, incapace di confrontarsi con le ambizioni del governo.
Il futuro del centrosinistra nel 2025
Ruffini ha analizzato la situazione del centrosinistra, affermando che nel 2025 sembra aver perso la sua identità tradizionale, sostituita da una nuova vocazione che tende a mantenere una posizione di minoranza. Ha richiamato alla memoria la storia dei partiti del primo Ulivo, che si aprirono ai Comitati di cittadini e coinvolsero attivamente la popolazione. Questo approccio, secondo Ruffini, è fondamentale per affrontare una destra che, pur apparendo invincibile, può essere sfidata attraverso un dialogo autentico e inclusivo.
La necessità di un linguaggio inclusivo nella politica
Ruffini ha messo in guardia contro il rischio che la politica italiana si trasformi in un’arena di tifoserie contrapposte, dove il dialogo viene sostituito da conflitti sterili. Ha sostenuto che l’ambizione della politica dovrebbe essere quella di rivolgersi a tutti i cittadini, non solo a quelli che già la sostengono. Secondo l’ex direttore, il Partito Democratico sembra aver perso la sua vocazione maggioritaria, abbandonando un importante segmento di elettorato rappresentato dagli astenuti. Ruffini ha esortato a riprendere la bandiera dell’inclusione, invitando a riaprire il dialogo con coloro che si sono allontanati dalla partecipazione politica. La sfida principale rimane quella di affrontare questioni complesse e di costruire una comunità coesa, dove ogni voce possa essere ascoltata.
