Istat: forte incremento dei prezzi alimentari, con i freschi a +26,2%

Veronica Robinson

Novembre 12, 2025

Dal mese di ottobre 2021 fino a ottobre 2025, i prezzi dei beni alimentari in Italia hanno mostrato un incremento significativo del 24,9%. Questo aumento supera di quasi 8 punti percentuali l’incremento generale dell’indice dei prezzi al consumo, che si attesta a +17,3%. Questi dati emergono da un’analisi pubblicata dall’Istat, che ha esaminato l’andamento dell’economia italiana in questo periodo. La crescita dei prezzi è stata particolarmente accentuata negli anni 2022 e 2023, in gran parte a causa dello shock nei costi energetici, che ha avuto un impatto notevole sul settore alimentare, specialmente per quanto riguarda i prodotti non lavorati. Questo impatto si è manifestato sia in modo diretto, per il peso degli input energetici, sia in modo indiretto, contribuendo all’aumento dei prezzi di prodotti intermedi cruciali, come i fertilizzanti. Negli ultimi due anni, tuttavia, l’andamento dei prezzi ha mostrato una crescita più contenuta, sostenuta in parte dal recupero dei margini di profitto delle aziende agricole.

Analisi dei prezzi alimentari in Italia

Nel dettaglio, i prezzi degli alimentari freschi, ovvero non lavorati, hanno registrato un aumento maggiore rispetto a quelli lavorati, con un incremento del 26,2% per i freschi e del 24,3% per i lavorati. A settembre 2025, il costo del cibo è aumentato del 26,8% rispetto a ottobre 2021, con aumenti significativi per diverse categorie di prodotti. I prodotti vegetali hanno visto un incremento pari al 32,7%, seguiti da latte, formaggi e uova con un aumento del 28,1%, e pane e cereali che hanno registrato un incremento del 25,5%.

Il contesto europeo dei prezzi alimentari

Il fenomeno dell’aumento dei prezzi alimentari non ha interessato solo l’Italia, ma ha colpito anche altri paesi europei, spesso con intensità maggiore. Durante il periodo considerato, i prezzi del cibo nell’area euro sono aumentati del 29%, mentre nella UE27 si è registrato un incremento del 32,3%. In particolare, la Germania ha visto un aumento del 32,8%, e la Spagna del 29,5%. La Francia, invece, ha registrato un incremento leggermente inferiore, attestandosi al 23,9%, comunque significativo rispetto ai dati italiani. Questi aumenti evidenziano come la crisi dei prezzi alimentari sia un problema condiviso a livello europeo, con l’Italia che si colloca in una posizione intermedia rispetto agli altri paesi.

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