Coloni ebraici in Cisgiordania: escalation di violenze, incendi e saccheggi

Veronica Robinson

Novembre 13, 2025

Il conflitto in Cisgiordania continua a degenerare, con un aumento preoccupante degli attacchi perpetrati dai coloni ebraici ai danni delle comunità palestinesi. Il 13 novembre 2025, l’inviata Laura Tangherlini ha riportato da Beit Lid, un villaggio della regione, come i raid mirati stiano causando ingenti danni economici e psicologici ai residenti. Questi attacchi, caratterizzati da saccheggi e incendi, hanno l’obiettivo di seminare il terrore tra la popolazione locale, spingendola a lasciare le proprie terre ancestrali.

Attacchi e violenze sistematiche

Nella giornata di martedì, la comunità di Beit Lid è stata teatro di un raid violento in cui un gran numero di coloni ha invaso il villaggio, con il volto coperto, sotto lo sguardo passivo delle forze armate israeliane. I residenti raccontano di come i loro negozi siano stati saccheggiati e le loro case date alle fiamme, in un clima di paura crescente. Queste azioni non sono eventi isolati, ma parte di una strategia più ampia di intimidazione che mira a destabilizzare la vita quotidiana dei palestinesi. Nonostante la condanna espressa dal presidente israeliano Isaac Herzog, molti sostengono che l’esercito non stia intervenendo in modo adeguato per proteggere le vittime di queste violenze. La mancanza di una risposta efficace da parte delle autorità ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla protezione dei diritti umani nella regione.

Critiche alla comunità internazionale

Le azioni dei coloni ebraici non sono passate inosservate, ma la reazione della comunità internazionale è stata giudicata insufficiente. Le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per l’assenza di misure concrete per affrontare la violenza e il terrore che i palestinesi devono affrontare quotidianamente. I residenti di Beit Lid e di altre comunità colpite si sentono abbandonati, mentre le loro richieste di protezione e giustizia rimangono inascoltate. Le testimonianze raccolte da Laura Tangherlini mettono in luce la disperazione e la frustrazione di una popolazione che vive nel timore costante di nuovi attacchi.

Le immagini e le voci dei palestinesi raccontano una storia di resilienza, ma anche di una lotta per la sopravvivenza in un contesto di crescente violenza. L’auspicio è che la comunità internazionale possa finalmente intervenire per garantire la sicurezza e i diritti fondamentali dei palestinesi, prima che la situazione degeneri ulteriormente.

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