Giornata mondiale della gentilezza: gli italiani sono ancora cordiali?

Rosita Ponti

Novembre 13, 2025

Il 13 novembre 1997, Tokyo ospitò la conferenza del World Kindness Movement, un evento che portò alla sottoscrizione della Dichiarazione della Gentilezza. Oggi, nel 2025, la richiesta di promuovere la gentilezza giunge al Parlamento Italiano sotto forma di una proposta di legge. Natalia Re, Presidente del Movimento Italiano per la Gentilezza (MIG), ha annunciato l’iniziativa, sottolineando che “la gentilezza è un atto politico: l’Italia ha bisogno di un Kindness Act”.

La proposta di legge e i suoi obiettivi

La proposta di legge presentata in audizione al Parlamento ha come obiettivo il riconoscimento della gentilezza come parte del XIII BES (Benessere Equo e Sostenibile). Questo insieme di indicatori, identificato dall’ISTAT, include valutazioni sociali, culturali e ambientali, non limitandosi solamente agli aspetti economici. Introducendo la gentilezza come nuovo parametro di valutazione, l’Italia invierebbe un segnale forte verso la creazione di una società più inclusiva, rispettosa e solidale. La proposta mira a valorizzare comportamenti quotidiani che contribuiscono al miglioramento della vita collettiva.

Questa iniziativa ha avuto origine a novembre 2024 a Palermo, durante l’Assemblea Mondiale della Gentilezza, dove è stata lanciata l’idea di questa legge. Accanto alla proposta principale, sono stati presentati anche due testi collegati. Il primo si rivolge al settore dell’istruzione, promuovendo la gentilezza come metodo educativo e strumento di prevenzione al bullismo, anche su piattaforme online. Il secondo è dedicato al mondo del lavoro e alla pubblica amministrazione, con l’intento di favorire ambienti professionali inclusivi e privi di molestie e discriminazioni.

Un ulteriore elemento chiave della proposta è la creazione della “Carta dei Sei Valori della Gentilezza”, che include sei principi fondamentali: rispetto, ascolto, solidarietà, equità, pazienza e generosità. Questa carta è concepita per guidare le politiche pubbliche in vari ambiti, dalla gestione dei servizi sociali alla promozione culturale, fino alla definizione delle politiche economiche. Secondo Natalia Re, l’obiettivo è costruire una società che, attraverso la gentilezza, favorisca una crescita economica più inclusiva e sostenibile.

La gentilezza nel contesto internazionale

L’Italia non è sola in questo percorso di riconoscimento della gentilezza. Molti Paesi hanno già adottato normative in tal senso. In Giappone, ad esempio, esistono leggi che promuovono il rispetto reciproco e l’inclusione culturale, come il Programma di Educazione alla Tolleranza, destinato a insegnare ai giovani l’importanza della gentilezza e del rispetto, specialmente verso le minoranze e le persone con disabilità. Il Canada, nel 1988, ha introdotto il Multiculturalism Act, una legge federale che valorizza la multiculturalità come un elemento fondamentale della società canadese.

In Bhutan, è stata implementata la Felicità Interna Lorda (GNH), un indicatore di benessere utilizzato per orientare le politiche pubbliche, ponendo l’accento su sviluppo economico, conservazione culturale, protezione ambientale e buona governance. L’Australia ha istituito il National Day of Action Against Bullying and Violence, insieme a varie leggi e iniziative locali per combattere il bullismo, in particolare nelle scuole. Anche i Paesi Scandinavi si distinguono per le loro politiche pubbliche che promuovono gentilezza, rispetto e inclusione sociale.

La proposta di legge italiana si inserisce in un contesto di ricerca più ampio, con il Movimento e l’OIGEC (Osservatorio Italiano Gentilezza e Comportamenti) impegnati a studiare gli effetti della gentilezza sulla società contemporanea. Recentemente, l’OIGEC, in collaborazione con il Centro Studi sul Management e il Lavoro, ha stimato che il maltrattamento dei minori genera una spesa pubblica di oltre 13 miliardi di euro, con un impatto dello 0,84% sul PIL, suggerendo che “società più gentili sono società più sostenibili”, come affermato da Re.

La situazione della gentilezza in Italia

Nonostante la reputazione di popolo socievole e ospitale, gli italiani si trovano oggi in una posizione di svantaggio rispetto ad altri Paesi europei. Secondo la ricerca “The State of Kindness in Europe”, condotta da Sanrio in collaborazione con YouGov, gli italiani si collocano all’ultimo posto nella classifica della gentilezza. L’indagine, realizzata nel mese di ottobre 2025, ha esaminato la diffusione e l’impatto dei gesti gentili nella vita quotidiana, rivelando che il 69% degli italiani ha sperimentato atti di gentilezza nell’ultima settimana, un dato inferiore rispetto alla media del 71% degli altri Paesi europei.

Nonostante ciò, il 95% degli italiani associa la gentilezza a emozioni positive, evidenziando che essere gentili migliora l’umore e la giornata (49%), genera calma e pace (35%) e suscita gratitudine (34%). Questo fenomeno è noto come warm-glow effect, la sensazione di benessere derivante dall’aiutare gli altri.

Un dato interessante è che, tra i destinatari di gesti gentili, la famiglia e gli amici ricevono la stessa attenzione (43%), ma gli italiani dedicano meno attenzione alla famiglia rispetto alla media europea (54%). Tuttavia, il 30% degli italiani si dimostra attento ai più anziani, in linea con la media europea.

Il 28% degli italiani compie gesti gentili anche online, contrastando così il diffuso fenomeno dell’hate speech. Tuttavia, rimangono ultimi in Europa per quanto riguarda i gesti concreti (30%) e le attività legate alla comunità (14%).

Un segnale positivo emerge dal fatto che sempre più italiani ritengono che la gentilezza possa ispirare gli altri a comportarsi in modo simile, creando un effetto virtuoso che potrebbe contribuire a una nuova Europa basata su valori di amicizia, rispetto ed empatia, rappresentati da Hello Kitty, simbolo di gentilezza e positività.

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