Italia al di sopra della media Ue per povertà e disuguaglianza sociale

Veronica Robinson

Novembre 13, 2025

Secondo il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) 2024 pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), il rischio di povertà in Italia nel 2024 ha raggiunto il 18,9%, un dato che supera la media europea fissata al 16,2%. La situazione di disuguaglianza del reddito netto appare ancor più preoccupante, con un indice del 5,5% in Italia, rispetto al 4,7% dell’Unione Europea.

Commento di Massimiliano Dona

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato la situazione, evidenziando come il Governo, attraverso l’attuale manovra, stia trascurando le fasce più vulnerabili della popolazione. Dona ha affermato che le risorse destinate alle modifiche delle aliquote Irpef non sono indirizzate al 40% più povero, come sarebbe opportuno, ma al 40% più ricco. Secondo i dati forniti dall’Istat, ben l’85,2% dei benefici va a favore di questa fascia benestante, mentre il 62,2% dei vantaggi si concentra sul 20% più ricco.

Critiche al Ministro dell’Economia

Il presidente Dona ha inoltre criticato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per le sue dichiarazioni contro Bankitalia e Istat, accusandoli di fornire informazioni errate. Dona ha sottolineato che il vero problema non è rappresentato da coloro che guadagnano 45.000 euro lordi, i quali non rientrano nel 18,9% di italiani a rischio povertà, ma piuttosto da chi dichiara redditi di 200.000 euro. Secondo Dona, elargire a queste persone poco più di 400 euro rappresenta un investimento inefficace, paragonato a “buttare i soldi dalla finestra”. Ha quindi suggerito che il Governo dovrebbe considerare l’opportunità di sterilizzare il taglio dell’Irpef per i redditi superiori ai 50.000 euro.

Necessità di un intervento mirato

La situazione economica del Paese sembra quindi richiedere un intervento più mirato e consapevole, in grado di rispondere alle reali necessità della popolazione italiana, specialmente di quella più vulnerabile.

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