Botta e risposta tra i Repubblicani e i Democratici negli Stati Uniti, con entrambi i partiti che si attaccano utilizzando il controverso caso dell’ex finanziere Jeffrey Epstein, deceduto nel 2019 per suicidio dopo essere stato accusato di traffico sessuale di minori. Recentemente, alcuni membri del Partito Democratico hanno reso pubbliche delle email di Epstein risalenti al 2011, in cui il finanziere affermava che Donald Trump “sapeva” riguardo alle sue attività illecite.
Documenti e indagini
Nei giorni successivi, i Repubblicani della House Committee on Oversight and Government Reform, la Commissione di Vigilanza della Camera dei Rappresentanti, hanno diffuso un ingente numero di documenti ottenuti dagli eredi di Epstein. La commissione, presieduta dal repubblicano James Comer, ha rilasciato tra le 20.000 e le 23.000 pagine di nuovi materiali, acquisiti tramite un subpoena emesso ad agosto 2025. Questi documenti comprendono email, articoli, corrispondenze e altri materiali provenienti dall’archivio di Epstein. Molti di questi contenuti erano già parzialmente noti a causa di rilasci precedenti, ad esempio oltre 33.000 pagine pubblicate dal Dipartimento di Giustizia a settembre 2025, ma i dettagli specifici delle nuove informazioni rimangono incerti.
Email e dichiarazioni
Le email pubblicate dai Democratici contengono riferimenti diretti all’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in cui Epstein affermava che Trump “sapeva delle ragazze” minorenni. Queste comunicazioni sono state rese note dai rappresentanti democratici alla Camera e hanno il potenziale di riaccendere il dibattito a Capitol Hill riguardo alla gestione da parte dell’amministrazione Trump della questione Epstein. Durante la campagna presidenziale, Trump aveva promesso di rendere pubblici i documenti, ma la sua successiva decisione di non farlo ha suscitato proteste sia tra i suoi sostenitori che tra esponenti repubblicani. Le email risalgono a un periodo successivo all’accordo del 2008 tra Epstein e il sistema giudiziario della Florida, che portò a una condanna di 18 mesi di prigione per favoreggiamento della prostituzione minorile, di cui Epstein scontò solo 13 mesi.
Messaggi e testimonianze
In una email inviata il 2 aprile 2011 a Ghislaine Maxwell, ex complice di Epstein, il finanziere scriveva: “Voglio che tu capisca che il cane che non ha abbaiato è Trump”, riferendosi a Trump come a un personaggio pubblico di successo all’epoca. Epstein menzionava anche una vittima di Epstein, che “ha trascorso ore con lui a casa mia, lui non è mai stato menzionato”. I deputati democratici hanno deciso di omettere il nome della vittima per proteggerne l’identità.
Contesto e amicizie
Il contesto di questo messaggio non è immediatamente chiaro, ma la CNN ha riportato che, in una conversazione con Todd Blanche, avvocato personale di Trump, Maxwell ha affermato di “non aver mai visto il presidente in situazioni inopportune” e di non ricordare di averlo visto a casa di Epstein, se non in contesti sociali. Trump ed Epstein sono stati amici negli anni ’90 fino ai primi anni 2000, condividendo spesso il loro tempo tra New York e Palm Beach, con una rottura avvenuta nel 2004 per motivi non del tutto chiari, tra cui una disputa su un acquisto immobiliare in Florida.
Indagini e polemiche
Queste email, ottenute dagli eredi di Epstein, pongono interrogativi significativi su quanto Trump fosse a conoscenza delle atrocità commesse da Epstein, secondo quanto affermano i deputati democratici. La commissione sta indagando da settimane su come il governo federale abbia gestito le indagini e i procedimenti legali contro Epstein.
Reazioni e sviluppi
Il caso ha riacceso l’interesse negli Stati Uniti, soprattutto dopo che, all’inizio di luglio, l’amministrazione Trump ha dichiarato di non aver trovato nuovi elementi che giustificassero la pubblicazione di ulteriori documenti. La morte di Epstein ha alimentato numerose teorie complottistiche, suggerendo che fosse stato assassinato per impedire che coinvolgesse figure di spicco. Nonostante le promesse di rivelazioni sensazionali durante la campagna elettorale, Trump sta cercando di minimizzare la polemica, definendola una “bufala” orchestrata dai Democratici.
Nuove rivelazioni e iniziative
Nel contesto di queste rivelazioni, il presidente Trump non ha ancora commentato le nuove informazioni relative alla sua amicizia con Epstein. L’ultimo post sui social del presidente risale a undici ore fa e riguarda un video celebrativo per il Veterans Day, la giornata dedicata ai veterani, celebrata il giorno prima.
Attività recenti in Congresso
Nel frattempo, la democratica Adelita Grijalva dell’Arizona ha recentemente giurato come membro della Camera dei Rappresentanti dopo essere stata eletta il 23 settembre in un’elezione suppletiva. Come uno dei suoi primi atti, Grijalva ha annunciato che firmerà una petizione bipartisan per portare al voto un provvedimento che obbligherebbe il Dipartimento di Giustizia a pubblicare tutto il materiale ancora segreto riguardante Epstein. La sua firma rappresenta l’ultima necessaria per raggiungere le 218 firme richieste. La decisione dello speaker Mike Johnson di non far giurare Grijalva durante il periodo di pausa dei lavori è stata criticata dai Democratici, che l’hanno accusato di voler ritardare il voto sulla petizione.
