Sanità, Petralia (Fiaso): “Rivalutare il valore del rapporto tra medico e paziente”

Veronica Robinson

Novembre 13, 2025

Il 13 novembre 2025, a Roma, il vicepresidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), Paolo Petralia, ha preso parte al 57esimo meeting degli specialisti ambulatoriali. Durante la tavola rotonda dal titolo “Sumai: dove finisce la teoria e inizia la cura. Stakeholder a confronto”, Petralia ha sottolineato l’importanza di un approccio equilibrato nell’adozione delle nuove tecnologie nel campo sanitario. Ha evidenziato come, sebbene il digitale e l’intelligenza artificiale rappresentino strumenti preziosi, sia essenziale governarli per evitare la progressiva perdita di competenze professionali.

Il significato della relazione tra medico e paziente

Petralia ha esordito con una metafora che ha colpito i partecipanti: “Dobbiamo prima di tutto trovarla, questa barca, e cercare di non annegare nel frattempo”. Questo riferimento alla necessità di trovare un equilibrio tra innovazione e umanizzazione della cura ha rappresentato il fulcro del suo intervento. Secondo il vicepresidente, il primo passo per passare dalla teoria alla pratica è restituire tempo alla cura e, in particolare, alla relazione di cura.

La relazione tra medico e paziente è un elemento cruciale, come ha spiegato Petralia: “Nella parola relazione si trovano molte risposte: è lì che si costruisce l’alleanza tra medico e paziente e si restituisce pieno valore alla dignità della persona e del cittadino”. Questo approccio mette in risalto l’importanza di un’interazione umana, che deve rimanere al centro dell’assistenza sanitaria. Nonostante le pressioni per l’adozione di tecnologie avanzate, la dimensione umana non deve essere trascurata.

Rischi e opportunità delle tecnologie nel settore sanitario

Nel suo discorso, Petralia ha anche messo in guardia sui rischi associati a un uso indiscriminato delle tecnologie sanitarie. Ha affermato che “digitale e intelligenza artificiale sono strumenti utili, ma dobbiamo governarli per evitare il deskilling, la perdita progressiva di competenze”. Questa dichiarazione evidenzia la necessità di una formazione continua per i professionisti della salute, affinché possano integrare efficacemente le nuove tecnologie senza compromettere le loro competenze fondamentali.

Petralia ha sottolineato che il tempo recuperato grazie all’uso delle tecnologie dovrebbe essere restituito al paziente, affermando che “solo così la nostra barca potrà avanzare nella stessa direzione”. La sua visione propone un’integrazione tra interprofessionalità e multidisciplinarietà, dove diversi professionisti collaborano per garantire un’assistenza sanitaria di qualità, mantenendo sempre al centro il valore umano della cura.

Questi temi hanno animato il dibattito, mettendo in evidenza come il futuro della sanità richieda un equilibrio tra innovazione tecnologica e attenzione alla relazione umana. La sfida del settore è affrontare queste problematiche in modo efficace e sostenibile, garantendo un’assistenza che non dimentichi mai la centralità del paziente.

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