Scoperta evasione fiscale di un imprenditore valtellinese: compensi “in nero” per milioni di euro

Veronica Robinson

Novembre 13, 2025

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio hanno recentemente concluso un’importante operazione di controllo economico-finanziario nei confronti di un imprenditore attivo nei settori immobiliare, edile e turistico in Valtellina. Questa iniziativa è scaturita da un’indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sondrio, che ha portato all’apertura di un procedimento penale legato a irregolarità fiscali.

Accertamenti fiscali e irregolarità scoperte

Le indagini fiscali, condotte dalla Tenenza di Bormio, hanno mirato a identificare contribuenti con un elevato rischio di evasione fiscale. Attraverso un’analisi dettagliata dei movimenti bancari e la raccolta di una notevole quantità di documenti extracontabili, i finanzieri sono riusciti a scoprire compensi non dichiarati dall’imprenditore. Questo soggetto, al vertice di un complesso gruppo di società con interconnessioni reciproche, ha utilizzato i conti aziendali per coprire le proprie spese personali, distogliendo i fondi dalle finalità aziendali.

La rete societaria creata dall’imprenditore ha consentito di mantenere una liquidità apparentemente illimitata. Molti cittadini, in cerca di acquistare una casa, sono stati indotti a versare oltre l’80% del prezzo totale per le compravendite immobiliari. Nonostante la consegna materiale degli immobili avvenuta anni fa, gli acquirenti non sono riusciti a completare il rogito con le società venditrici, nonostante i ripetuti tentativi di sollecitare l’atto notarile. Questo comportamento ha rivelato una strategia di “pianificazione fiscale” mirata a differire i ricavi a esercizi futuri, per dichiararli in momenti più favorevoli, ottenendo così un vantaggio fiscale significativo.

Movimentazioni sospette e evasione fiscale

Il denaro proveniente dalle vendite immobiliari veniva successivamente redistribuito tra i vari attori legati alla stessa rete societaria, complicando la tracciabilità dei capitali e la verifica della tassazione. I controlli hanno rivelato numerose movimentazioni di denaro sui conti personali dell’imprenditore, interpretate come compensi mascherati per eludere le imposte dovute.

Grazie a un’attenta analisi della situazione economico-patrimoniale dell’imprenditore e delle sue società, i finanzieri hanno accertato un’evasione fiscale di notevole entità. La base imponibile evasa ai fini IRPEF ammonta a € 1.746.512,78, mentre gli elementi di reddito non dichiarati ai fini IRES raggiungono € 4.583.169,98. Inoltre, è stata riscontrata un’evasione IVA di € 390.356,45 e una base imponibile I.R.A.P. sottratta di € 3.935.972,52, oltre a investimenti esteri non dichiarati per un totale di € 67.750,12.

Rientro delle somme e accordi con l’agenzia delle entrate

A seguito di queste attività ispettive, è stato possibile garantire un rientro significativo delle somme sottratte alla collettività. Le Agenzie delle Entrate di Milano e Sondrio hanno avviato le procedure di accertamento con adesione per gli anni d’imposta 2017-2018, definendo le pretese erariali. L’imprenditore ha accettato di regolarizzare la propria posizione, concordando con l’Ufficio Controlli il pagamento di un importo complessivo di € 392.532,03, avviando il pagamento delle prime rate e manifestando la disponibilità a risolvere anche le annualità successive attraverso lo stesso strumento deflattivo del contenzioso.

×