L’analisi delle abitudini digitali dei giovani italiani rivela un uso crescente degli strumenti di intelligenza artificiale. Secondo un recente studio condotto nel 2025, il 30,9% degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni utilizza l’IA quotidianamente o quasi, mentre il 43,3% la adopera alcune volte a settimana. Solo il 7,5% di questi giovani non fa mai ricorso a tali tecnologie. In contrasto, oltre il 50% degli adulti sopra i 18 anni non si avvale di strumenti di intelligenza artificiale, evidenziando una netta differenza generazionale.
Preferenze degli adolescenti per i chatbot
All’interno delle varie applicazioni di intelligenza artificiale, i chatbot si confermano come la scelta preferita tra i giovani, con una percentuale del 68,3% che li utilizza. Seguono gli strumenti di traduzione, utilizzati dal 42,5% degli intervistati, e gli assistenti vocali, che raggiungono il 33,3%. È interessante notare che solo il 9,3% degli adolescenti si avvale di chatbot relazionali, progettati per offrire una presenza continuativa e supporto emotivo.
Motivazioni all’uso dell’intelligenza artificiale
Le ragioni che spingono gli adolescenti a utilizzare l’intelligenza artificiale sono molteplici. Tra queste, il 35,7% degli studenti cerca informazioni, mentre un numero simile, pari al 35,2%, utilizza questi strumenti per ricevere supporto nello studio. Inoltre, quasi un giovane su cinque ricorre all’IA per redigere testi, mentre il 21,4% la sfrutta per attività ludiche. Una percentuale più ridotta, il 7,1%, utilizza l’intelligenza artificiale con l’obiettivo di migliorare il proprio benessere emotivo.
L’analisi mette in luce non solo l’ampio utilizzo di strumenti digitali da parte degli adolescenti, ma anche come questi strumenti siano diventati parte integrante della loro vita quotidiana. La crescente familiarità con l’intelligenza artificiale potrebbe influenzare le modalità di apprendimento e interazione sociale delle nuove generazioni, segnando un cambiamento significativo nel panorama educativo e sociale.
