Codici presenta un reclamo ufficiale alla Commissione Europea contro i nuovi dazi sui prodotti sotto i 150 euro

Rosita Ponti

Novembre 14, 2025

L’associazione Codici ha manifestato una forte opposizione alla recente decisione dell’Unione Europea riguardante l’eliminazione dell’esenzione da dazi e IVA per gli acquisti online provenienti da Paesi extra-UE, qualora il valore sia inferiore ai 150 euro. Questa scelta, presentata come un intervento per combattere la concorrenza sleale, si tradurrà in un aggravio economico per milioni di cittadini, con ripercussioni negative sulla competitività dell’intero mercato europeo.

Impatto economico sui consumatori

L’introduzione di dazi e IVA sui piccoli acquisti dall’estero comporterà un immediato aumento dei prezzi, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie europee. Le conseguenze non si limiteranno a questo: si prevedono anche ritardi nelle consegne a causa di una maggiore congestione doganale, oltre a possibili commissioni aggiuntive imposte dai corrieri. I consumatori europei si troveranno quindi a fronteggiare una doppia penalizzazione: pagheranno di più e riceveranno un servizio di qualità inferiore.

Critiche al protezionismo

Codici ha denunciato come questa nuova impostazione tariffaria rappresenti un protezionismo inefficace, capace di indebolire la concorrenza piuttosto che rafforzarla. La diminuzione della pressione competitiva sui produttori europei potrebbe generare un effetto di stagnazione, riducendo gli stimoli all’innovazione, al miglioramento dei prodotti e alla contenimento dei costi. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei componenti tecnologici importati penalizzerà startup, piccole e medie imprese, ricercatori e aziende che si avvalgono di prodotti a basso costo per sperimentazioni, prototipazioni e sviluppi. Questa decisione appare miope e in contraddizione con gli obiettivi di transizione digitale e con le politiche europee dedicate all’innovazione.

Proposte per una regolamentazione efficace

L’associazione Codici ha messo in evidenza come la misura, che si applica in modo indiscriminato senza distinguere tra pratiche scorrette e commercio legittimo, possa distorcere il mercato invece di riequilibrarlo. La protezione del commercio locale non deve tradursi in una limitazione dei diritti dei consumatori o in barriere tariffarie che restringono la libertà di scelta. È fondamentale adottare controlli mirati, una regolamentazione intelligente e politiche industriali moderne, piuttosto che ricorrere a strumenti che richiamano modelli protezionistici già dimostratisi inefficaci.

Richieste alla Commissione Europea

In risposta a questa situazione, Codici ha presentato un reclamo alla Commissione Europea, richiedendo:

  • Un riesame della misura in relazione ai principi del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, inclusi proporzionalità, tutela del consumatore e libera circolazione delle merci;
  • La pubblicazione e la verifica delle valutazioni d’impatto preparatorie;
  • La sospensione o revisione del provvedimento qualora si confermi la sua natura distorsiva e regressiva.
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