Gli Stati Uniti forniscono parti per aerei da guerra a Taiwan, la Cina protesta

Veronica Robinson

Novembre 14, 2025

Il 12 gennaio 2025, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha comunicato l’approvazione della vendita di componenti per aerei da combattimento a Taiwan, per un valore complessivo di 330 milioni di dollari. Questa operazione ha come obiettivo principale il potenziamento delle capacità difensive dell’isola, in un contesto di crescente tensione con la Cina.

Dettagli della vendita e impatti sulla difesa taiwanese

Secondo quanto dichiarato dal Pentagono, la vendita proposta permetterà a Taiwan di migliorare la sua capacità di affrontare le minacce sia attuali che future, garantendo la prontezza operativa delle sue flotte di F-16, C-130 e di altri aerei. Le autorità taiwanesi hanno previsto che la transazione sarà finalizzata entro un mese, un passo che contribuirà a rafforzare la capacità dell’isola di rispondere alle incursioni nello spazio aereo da parte della Cina.

Taiwan, pur non avendo relazioni diplomatiche formali con gli Stati Uniti, beneficia di un impegno legale da parte di Washington a fornire i mezzi necessari per la propria autodifesa. Questa vendita di componenti aerei rappresenta quindi un ulteriore segnale di supporto da parte degli Stati Uniti nei confronti di Taiwan, in un periodo in cui le tensioni regionali sono aumentate.

Reazioni dalla Cina e contesto geopolitico

Le autorità cinesi hanno reagito con forte disappunto all’annuncio della vendita, esprimendo la loro opposizione. Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha dichiarato che la questione di Taiwan è un tema centrale per gli interessi nazionali della Cina e rappresenta una “linea rossa” nelle relazioni tra Cina e Stati Uniti. Ha aggiunto che la Cina adotterà tutte le misure necessarie per proteggere la propria sovranità e integrità territoriale.

La Cina considera Taiwan, che ha un governo democratico, parte integrante del proprio territorio e non ha escluso l’uso della forza per ripristinare il controllo sull’isola. Le autorità di Taiwan, dal canto loro, affermano che solo i cittadini taiwanesi hanno il diritto di decidere il futuro politico dell’isola.

Operazioni militari cinesi e tensioni regionali

Negli ultimi anni, le missioni regolari delle forze armate cinesi hanno violato lo spazio aereo e le acque circostanti Taiwan. Le autorità taiwanesi definiscono queste operazioni come “in zona grigia”, un termine che indica manovre destinate a esercitare pressione senza oltrepassare i confini della guerra aperta. Queste attività militari hanno contribuito ad alimentare un clima di incertezza e preoccupazione nella regione.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente affermato che il leader cinese Xi Jinping gli ha garantito che durante il suo mandato non ci sarà un’invasione di Taiwan. Tuttavia, le tensioni persistono e la situazione rimane delicata, con gli Stati Uniti che continuano a monitorare da vicino gli sviluppi nella regione.

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